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Il discorso politico nei nuovi media. Julian Assange su WikiLeaks in YouTube.

La politica è da sempre e soprattutto veicolata dal sistema mediale. Il progresso sociale e tecnologico ha favorito l'incontro tra politica e nuovi media, ovvero i mezzi di comunicazione di massa più moderni e in grado di offrire nuove opportunità di partecipazione agli attori che prendono parte alla comunicazione nel campo della politica. Tali mezzi hanno anche ridefinito le logiche di interazione nel contesto della comunicazione politica contemporanea, permettendo anche alla sfera pubblica (nei mezzi di comunicazione di massa tradizionali, tra cui spiccano stampa e televisione, esclusivamente destinataria dei messaggi politici) di diventare nel contempo autrice di messaggi politici da condividere e divulgare nello spazio virtuale in cui il modello comunicativo è prevalentemente paritetico.
Julian Assange e il caso WikiLeaks sono la conseguenza diretta dell'avvicinamento inesorabile e inarrestabile della sfera pubblica alla politica. Infatti, l'oratore studiato in questo lavoro, il fondatore di WikiLeaks, non è un soggetto politico per status sociale e si trova al vertice di un'organizzazione non politica, ma comunque coinvolta nel contesto della politica: l'obiettivo dell'organizzazione non profit più dibattuta al momento è proprio quello di rivelare abusi di potere e mostrarli all'opinione pubblica per innescare il cambiamento politico.
La ricerca effettuata si basa sull'analisi di 65 video raccolti nella piattaforma di condivisione video online YouTube, anche il terzo sito più utilizzato ad oggi dopo il motore di ricerca Google e il social network Facebook, e il primo del suo genere, un nuovo mezzo di comunicazione di massa all'interno del quale si crea e si diffonde anche comunicazione politica contemporanea. In tutti i video è presente nelle vesti di oratore Julian Assange e i discorsi contemplano varie cornici comunicative, dal formato dell'intervista giornalistica, al discorso monologico tenuto in pubblico.
I risultati della ricerca mostrano come Assange si avvalga di strategie discorsive e faccia uso di elementi del linguaggio in parte simili e comuni al discorso politico classico proferito dal leader politico per status sociale e ampiamente descritto in letteratura, e in parte singolari, configurandosi come caratteristiche peculiari della sua oratoria.

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1 Capitolo 1 – Introduzione Speech is what makes man a political being. 1 (Arendt, 1958: 3) Il linguaggio è una facoltà propria dell’essere umano. Lo distingue dalle altre specie, permette di plasmare il pensiero, concettualizzare le esperienze di un mondo testuale definito, costruire attraverso l’uso della parola una rappresentazione mentale della realtà. La realtà di riferimento presa in considerazione nel nostro lavoro sarà quella politica 2 , dove il linguaggio è considerato da tempo lo strumento primario di legittimazione del potere e, in ultimo, dell’azione. Il termine politico suggerisce un micro-universo semantico particolare e il discorso politico può essere inteso come la parola degli attori abilitati a tenere, o a contestare, nei limiti di uno spazio istituzionalmente delimitato, il discorso del potere, per cui la nozione stessa di potere rende conto, in un processo articolato di rapporti sociali, degli effetti prodotti da un discorso (Desideri, 1980: 10). Attraverso l’uso dei simboli gli individui conferiscono senso alla loro esperienza, in quanto simbolizzare vuol dire rappresentare una realtà stabilendo un rapporto di significazione tra le cose. 3 La comunicazione politica utilizza i segni resi disponibili da un codice linguistico, dove non tutti i simboli hanno una stessa carica e sono in grado di suscitare effetti simili, ma che si presta, in base all’abilità dei suoi utenti, alla definizione e alla messa in atto di strategie che permettano l’elaborazione di categorizzazioni e rappresentazioni accettabili, le quali, per essere tali, devono corrispondere all’immagine della realtà percepita sia dagli interlocutori che dai destinatari (Amoretti, 2003). Il linguaggio in questo contesto può essere considerato politico non tanto perché ne fanno uso i politici, bensì perché viene utilizzato per esprimere una relazione di potere. Per questo la riflessione di molti studiosi in questo campo si è incentrata sulla forza propria del linguaggio nel contesto della politica e sugli effetti del discorso rivolto alla massa, fino a riconoscere il ruolo fondamentale assunto dalla parola nella definizione dei rapporti di potere: Il pubblico di massa non studia né analizza singoli avvenimenti (…) finché le azioni e i discorsi politici non li rendono fonti simboliche di minacce o di rassicurazioni; la gente reagisce quindi agli stimoli provocati da queste azioni e da questi discorsi, e non alla conoscenza diretta dei fatti. (Edelman, 1987: 87) 1 Tutte le citazioni in lingua originale (che non siano in italiano) riportate in questa tesi sono state tradotte in nota come segue. “Il linguaggio fa dell’uomo un essere politico”. 2 Nel tentativo di fornire una definizione di politica, riportiamo quanto affermato da Paul Chilton (2004: 3): “On the one hand, politics is viewed as a struggle for power, between those who seek to assert and maintain their power and those who seek to resist it. (…) On the other hand, politics is viewed as cooperation, as the practices and institutions that a society has for resolving clashes of interest over money, influence, liberty, and the like” [“Da una parte, la politica è vista come una lotta per il potere, tra coloro che cercano di ottenere e mantenere il proprio potere e coloro che cercano di resistervi. (…) Dall’altra, la politica è vista come una cooperazione, come le pratiche e le istituzioni di cui una società dispone per risolvere i conflitti di interesse che riguardano il denaro, le pressioni, la libertà, e simili”]. 3 Il concetto di simbolismo politico è da intendersi come la riflessione scientifica sulle dimensioni simboliche della politica, la trasmissione e lo scambio dei significati e dei valori (Mazzoleni, 2012: 103).

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Informazioni tesi

  Autore: Margherita Rossolini
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2013-14
  Università: Università degli Studi Internazionali di Roma (UNINT)
  Facoltà: Interpretariato e traduzione
  Corso: Interpretariato e traduzione
  Relatore: Claudia Monacelli
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 260

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