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I musei della Basse-Normandie e la creazione di una rete dei Musées de Societé

I musei della Bassa Normandia, così come in tutta Europa, hanno conosciuto negli ultimi decenni un notevole sviluppo sia dal punto di vista del rinnovamento e ripensamento in chiave museografica che da quello della creazione ex novo di strutture museali. In particolare il fenomeno è percettibile per l’importanza dei cantieri di restauro e la creazione di numerosi strutture sull’insieme del territorio, tanto in contesto urbano che in quello rurale. Questi importanti investimenti spesso operati dalle comunità locali ed in particolare dai comuni (commune), talvolta in collaborazione con lo stato (DRAC), la regione (Conseil Règional), il dipartimento (Conseil Gènèral). Sono tuttavia sostenuti, talora anche in via esclusiva, da privati cittadini, da associazioni, in generale dalla comunità locale. Assistiamo dunque, in particolare per le piccole realtà, ad un fenomeno di identificazione della comunità con il museo: la collettività tende a rappresentarsi nel museo e parallelamente il museo tende a rappresentare la comunità. Traspare dunque una forte domanda da parte della cittadinanza nei confronti del museo che si trova a dover in primo luogo rispondere alle aspettative delle popolazioni che vogliono vedere rappresentata la propria “unicità”. I musei locali in Normandia dunque sono in primo luogo una rappresentazione che la comunità da di se stessa.
Nella Basse-Normandie gli investimenti effettuati nei musei sono accompagnati ad una affermazione ed ad un allargamento delle missioni e delle funzioni assegnate a queste istituzioni culturali. Così al di là della loro missione di conservazione e presentazione del patrimonio essi devono, rappresentare la comunità e favorirne l’arricchimento culturale, contribuire allo sviluppo turistico ed economico, rispondere alle attese educative e pedagogiche, partecipare alle politiche sociali; tutto questo utilizzando anche i mezzi di comunicazione e di diffusione moderni spesso estranei al mondo dei musei.

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Inquadramento generale La nascita dei musei come luoghi di esposizione d’opere d’arte aperti al pubblico è databile per la Francia alla rivoluzione del 1789. Con l’avvento della rivoluzione le collezioni reali sino ad allora privilegio di una esigua minoranza vengono nazionalizzate ed aperte al pubblico. Dopo un primo momento in cui ha prevalso l’idea di una distruzione di tutte le collezioni reali e di quelle appartenute alla chiesa percepite come rappresentative «des monuments élevés à l’orgueil, au préjugé et à la tyrannie » 1 è prevalsa la tendenza che chiedeva che fossero risparmiati e conservati tutti i monumenti che avessero un valore artistico. Furono quindi raccolte ed esposte all’interno dei tre musei nazionali appositamente creati 2 le grandi collezione confiscate. Questa operazione permise al tempo stesso la creazione (1801) di 15 musei di provincia collocati in altrettante città che raccolsero i depositi dello stato per le opere che non furono esposte nei tre musei nazionali 3 . Ma nonostante questo precoce interesse dello stato rispetto ai musei ed alle collezioni in essi conservate si è dovuto attendere il 1945 perché fosse emessa un’ordinanza che prevedesse l’“organisation des musées des Beaux-arts” 4 e che dunque desse una certa coerenza all’organizzazione museale francese. Attraverso questa ordinanza in effetti i musei francesi vengono divisi in due grandi categorie i musées nationaux e “les musées appartenant, soit à des collectivités publiques autres que l’état soit à toute autre personne morale“ che a loro volta si dividono in musées classées e musées contrôlés. I musei nazionali, la cui lista è prevista per decreto, sono 34 e sono gestiti direttamente dalla Direction des Musées de France (DMF) 5 . Questi musei sono quelli le cui collezioni appartengono allo Stato. L’ordinanza prevedeva poi i musei classés ed i musei contrôlés. I primi erano i musei in cui i conservatori erano dipendenti dello stato, mentre per i secondi (contrôlées) vi era soltanto una forma di supervisione da parte di quest’ultimo 6 . 1 Assemblé National 14 août 1792 in J. Sallois, Les Musées de France, (Que sais-Je ?), Paris, PUF, 1995, n°447 2 Il Louvre nel 1793, il Muséum National d’Histoire Naturelle nel 1794 e il Musée des Sciences Techniques nel 1795. 3 Tra questa città anche Caen. 4 Ordonnance 45-1546 du 13 jullet 1945 5 Una delle direzioni del Ministero della Cultura Francese. 6 La distinzione tra musei classés e contrôlées è di fatto caduta dopo il 1991 con la riorganizzazione della Direction des Musées de France (DMF) a seguito della legge del 1990 che ha messo fine al monopolio dei conservatori di stato sui musei classés.

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Informazioni tesi

Master in conservazione e gestione dei Beni Culturali
  Autore: Alessandro Andreini
  Tipo: Tesi di Master
Master in
Anno: 2002
Docente/Relatore: Emanuela Rossi
Istituito da: Università degli Studi di Siena
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 29

Questa tesi è disponibile nelle seguenti traduzioni:

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marketing museale
musée de france
musei
museografia
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