Il PATI nella gestione dell'avanzamento del bosco. Il caso dell'Alpago
In questa tesi, attraverso il modello DPSIR, utilizzato per la prima volta in fase di redazione del primo rapporto sullo Stato dell’Ambiente Europeo, dall’Agenzia Europea dell’Ambiente, si è analizzato il fenomeno dell’avanzamento del bosco.
DPSIR, è un acronimo che sta per determinanti, pressioni, stato, impatti e risposte.
Nella prima parte della tesi si è dato risposta alla domanda “perché sta succedendo?” ricorrendo allo studio delle determinanti e delle pressioni.
Le determinanti ossia le esternalità negative su cui intervenire al fine di ridurre le problematiche ambientali, sono state individuate nello spopolamento montano e nel boom turistico con particolare riferimento alle Alpi. Queste determinanti hanno generato delle pressioni, ossia variabili direttamente responsabili del degrado ambientale, associabili a delle pressioni antropiche riconducibili alla presenza umana nel territorio e a pressioni ambientali che riguardano la crisi dell’agricoltura nelle terre alte e alla crisi delle località di fondovalle per i problemi tipici delle grandi città. Dare risposta a questa prima domanda significa consentire ai decisori di individuare e quantificare le cause che comportano i cambiamenti allo stato ambientale.
Nella seconda parte, per valutare le condizioni in cui versa l’ambiente all’istante considerato (Stato) si è dato risposta alla domanda “Cosa sta succedendo?”.
In particolare per quanto riguarda l’Italia si è visto come il bosco dal 1910 sia in continua crescita e che dal 1990 al 2000 è stato sicuramente la più grande trasformazione ambientale e paesistica se non addirittura del XX secolo, dato che questo fenomeno ha interessato tutta la montagna italiana che secondo l’ISTAT corrisponde al 54,3% della superficie totale.
Nella terza parte “Ci sono cambiamenti significativi?” si sono andate a vedere le conseguenze che si sono venute a creare, utili per rendere esplicite le relazioni causa-effetto tra pressioni e stato. Nello specifico, si parla di impatti ambientali per la perdita di biodiversità, incendi, dissesto idrogeologico, impatti sociali per la perdita di paesaggi culturali e conoscenze empiriche, impatti economici per i danni all’industria turistica, al patrimonio pascolivo, alle specie di interesse venatorio e disastri ambientali.
Nella quarta e ultima parte si è andati a vedere quali sono le risposte individuate nelle politiche, nella pianificazione e nelle buone pratiche per migliorare la qualità di vita e dell’ambiente attraverso interventi di tipo strutturale se si agisce sulle determinanti, interventi prescrittivi o tecnologici se si agisce sulle pressioni o infine bonificando l’ambiente per migliorare la situazione esistente.
Le politiche analizzate sono la Rete Natura 2000 per la conservazione della biodiversità, la Convenzione Europea del Paesaggio e il Codice Urbani per la tutela e la salvaguardia di tutto il paesaggio, la Politica Agricola Comunitaria per lo sviluppo rurale e infine nella Convenzione delle Alpi per la protezione e lo sviluppo di questa regione.
Per quanto concerne la pianificazione, in riferimento al caso del PATI in Alpago, si è visto che con i nuovi strumenti urbanistici ci sia tutta l’intenzione di contrastare l’avanzamento del bosco e in particolare attraverso la perequazione ambientale.
Con le buone pratiche e sempre relativamente al caso dell’Alpago si è andati a vedere i buoni effetti della pastorizia che se estesa su tutto il territorio riesce a limitare l’avanzamento del bosco in sostituzione delle attività coltivatrici.
In conclusione l’avanzamento del bosco è una preoccupante problematica ambientale dei nostri giorni, ma è positivo comunque registrare che finalmente qualcosa nell’opinione pubblica si sia mosso, con la speranza che un giorno convertendo l’attuale sistema basato sul petrolio, verso uno orientato su fonti alternative quali i biocarburanti e le biomasse, si riesca più efficacemente a contrastare questo fenomeno grazie all’importanza che verrebbe ad assumere un settore come quello agricolo che come si è visto e un settore chiave nella regolazione dei processi di ricolonizzazione forestale.
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Informazioni tesi
Autore: | Simone Casagrande |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2005-06 |
Università: | Università IUAV di Venezia |
Facoltà: | Pianificazione del Territorio |
Corso: | Urbanistica e scienze della pianificazione territoriale e ambientale |
Relatore: | Virginio Bettini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 55 |
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