L'integrazione dei minori stranieri non accompagnati. Lo studio di un caso: i minori marocchini tra Khourigba e Roma
La presente ricerca si è proposta di evidenziare le strategie di integrazione adottate in favore di un particolare segmento dei fenomeni migratori internazionali attuali: quello dei minori stranieri che soli varcano le frontiere del nostro paese alla ricerca di generiche migliori condizioni di vita.
Il minore straniero non accompagnato assume oggi un doppio ruolo sociale per il fatto di situarsi sul confine tra due categorie antinomiche: come “minore” è soggetto di un tradizionale percorso pedagogico e come “straniero” è un pericolo per l’ordine pubblico. La tutela “naturale” viene in questo modo costantemente infranta, o finisce per dissolversi in uno spazio che non può essere indirizzato o controllato su logiche o prassi proprie dell’ordine nazionale. Soggetto “anomalo” e “sovversivo”quindi, il minore straniero non accompagnato, spesso relegato negli ambiti bui e marginali delle metropoli odierne, con la sua stessa presenza pone seri interrogativi rispetto alla capacità della nostre società di accoglienza di produrre coesione sociale e di riformulare le regole del gioco di un sistema che sia realmente inclusivo delle parti.
La ricerca consta di due parti: la prima ripercorre la letteratura in materia di seconde generazioni e minori stranieri non accompagnati e la seconda presenta i risultati del lavoro etnografico. Nello specifico, nel capitolo 1 vengono esposti i diversi misunderstanding, anche terminologici, che di sovente intralciano il dibattito attuale; nel capitolo 2, sono presesentate le criticità del fenomeno a livello europeo, attraverso una attenta analisi della normativa attuale adottata da alcuni Paesi membri in materia di ingresso dei minori stranieri non accompagnati all’interno dei propri confini nazionali; si è voluto poi indagare nel capitolo 3 la normativa nazionale, ponendo in risalto gli elementi di maggiore criticità del sistema tout court; e nel capitolo 4 si è posto l'accento sul mondo della scuola in quanto occasione primaria di integrazione di questi minori nelle maglie del sistema. Infine il capitolo 5 si è proposto di fornire alcuni elementi sul Marocco e la sua storia al fine di leggere l’emigrazione in un quadro, quale quello attuale, di subordinazione sistemica.
La seconda parte della ricerca restituisce, come si accennava, i risultati di una etnografia multisituata condotta tra le maglie del sistema di accoglienza della città di Roma e gli itinerari marocchini. La ricerca di campo a Khourigba (città Natale dei ragazzi) si è resa necessaria per cogliere quella parte di vissuto fatto anche di suoni, colori, immagini altrimenti non “accessibile” e non “trasmissibile” nel solo contesto di accoglienza. La restituzione delle testimonianze raccolte fa risaltare in questo modo gli aspetti non solo politico-culturali della questione, ma anche l’intreccio di emotività e fragilità che si cela al centro della loro condizione di minori non accompagnati.
Il quadro finale ha permesso di sondare la salute del sistema. Considerare i minori come “soggetti di diritto” ha significato ripensare sotto un altro punto di vista l’organizzazione e le strutture profonde che regolano la nostra società con il merito di porre in luce aspetti e problemi inediti, frizioni interne al gruppo normalmente sfuggevoli e molto riposte ed elementi di scarto rispetto a un modello omogeneo e granitico di una data cultura.
La consapevolezza di quanto emerso richiede competenza, intelligenza, impegno e determinazione nelle scelte operative da intraprendere; l’altra faccia della medaglia è purtroppo solo devianza ed emarginazione.
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Informazioni tesi
Autore: | Edith Di Nepi |
Tipo: | Tesi di Dottorato |
Dottorato in | Tutela e promozione dei diritti dell'infanzia |
Anno: | 2010 |
Docente/Relatore: | Letizia Bindi |
Istituito da: | Università degli Studi del Molise |
Dipartimento: | Scienze umane, storiche e sociali |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 287 |
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