L'attività di investigazione nell'incidente stradale con fuga, omissione di soccorso e omicidio stradale: profili criminologici e vittimologici
Alcune pronunce di merito qualificano diversi crimini stradali nel quadro dell'omicidio e delle lesioni personali dolose in forma eventuale; altre volte, la Cassazione riporta la questione nell'alveo dell'omicidio e delle lesioni personali colpose. Casi giudiziari relativi a conducenti in stato di alterazione psicofisica derivante da assunzione di sostanze psicotrope, pur cagionando la morte di una persona, hanno portato alla condanna per omicidio colposo ex art. 589 c.p. Applicazione di attenuanti generiche, possibilità di accedere ad alcuni istituti giuridici, minimi edittali bassi, fanno sì che il responsabile di gravi incidenti non sconti neppure un giorno di carcere. La p.d.l. in discussione al Senato fornirebbe maggiori garanzie per la certezza della pena e per una giustizia equa, grazie alle nuove fattispecie di reato autonome (artt. 589-bis e 590-bis c.p.). Non era più opportuno modificare le norme attuali, in particolare il 2° e 3° comma dell'art. 589 c.p., aumentando i minimi di pena e non applicare le attenuanti ai reati di cui agli artt. 589 e 590 c.p.? Un'eccessiva legiferazione rende più facile violare le norme giuridiche, rappresentando perciò un fattore criminogeno non trascurabile? Il legislatore, attua interventi di emergenza, intervenendo sul profilo penale ma spesso, però, preso dall'onda emozionale, risponde con un inasprimento eccessivo delle pene o l'introduzione di nuove ipotesi di reato. È questa la soluzione del problema? Intervenire sui minimi edittali per assicurare una pena da espiare in carcere; attualmente, come accade nei casi di pirateria e di guida in stato di alterazione psicofisica, il reo si preoccupa più della sanzione amministrativa piuttosto che della condanna penale, sapendo che fino a 3 anni non sconterà nemmeno un giorno di reclusione. La p.d.l. in discussione, salvo emendamenti, non è intervenuta sull'art. 189 c.d.s. per adeguare le sanzioni previste in caso di fuga. Paradossalmente, al reo ubriaco o drogato, potrebbe convenire allontanarsi dal luogo del sinistro anziché assumersi le proprie responsabilità. La pirateria stradale è percepita come atto di criminalità stradale esecrabile ed odioso, al pari delle altre azioni delinquenziali. La consistente attività di repressione da parte degli organi di polizia, a favore della sicurezza stradale, ha permesso di ridurre il rischio di vittimizzazione stradale anche se il 42% dei pirati restano ignoti. Il legislatore, a volte, è intervenuto modificando la normativa in vigore, inasprendo le sanzioni già esistenti per tentare di contrastare la pirateria stradale e per garantire una pena equa e certa, senza però generare quell'auspicato effetto di deterrenza, in quanto l'aumento delle pene previste per i reati attualmente presenti di omicidio colposo e lesioni personali colpose, non è stato coordinato con le altre norme interessate, in particolare con l'art. 189 c.d.s. Dal 2008 ad oggi il legislatore non è mai intervenuto sulla norma che sanziona la fuga, nonostante questa condotta abbia percentuali allarmanti. Tesi specialistica, compilativa, redatta integrando il percorso di studi scientifici compiuto con l'attività professionale svolta, quale operatore di Polizia Stradale. Lavoro di ricerca accurato, completo di statistiche, numeri di incidenti, vittime e feriti, oltre ai dati sulla criminalità stradale, notizie sulla guida in stato di alterazione psico-fisica, illustrazione della metodologia applicata per il rilevamento di un incidente stradale. Esaminata la proposta di legge relativa all'introduzione della nuova fattispecie autonoma dei reati di omicidio e di lesioni personali stradali all'esame del Senato. Evidenziata la correlazione fra alcuni aspetti criminologici ed il rischio di precipitazione vittimologica, al quale è esposto chi si trova sulla strada. Approfondito il motivo originante la proposta di legge per istituire i nuovi reati stradali, sebbene l'ordinamento penale preveda già il reato di omicidio colposo derivante da sinistro stradale. Sono riportate le posizioni, non sempre coincidenti e talvolta distanti, di chi è interessato alla tematica della criminalità stradale: familiari delle vittime della strada, associazioni, professionisti, legislatore, criminologi, giuristi. Elaborato suddiviso in 5 macro-aree (attività di polizia, giuridica, criminologica, investigativa, vittimologica) incentrate su tematiche afferenti l'omicidio stradale. In un'ottica individuale ed autonoma, oltre che criminologica, si esamina il grave problema della pirateria stradale e le possibili soluzioni. Offerti spunti di riflessione su argomenti come la guida in stato di alterazione psicofisica derivante dall'assunzione di alcol e/o droga e la loro correlazione con i fenomeni di pirateria stradale.
[omicidio stradale, vittima, vittimologia, investigazione, omissione soccorso, fuga, criminologia, tecniche investigative, sicurezza, codice della strada, incidente]
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Informazioni tesi
Autore: | Andrea Pierleoni |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2014-15 |
Università: | Università degli Studi di Bologna |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze Criminologiche |
Relatore: | Ugo Terracciano |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 167 |
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