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Malattie causate da Phytophthora cinnamomi. P. cinnamomi è un patogeno delle radici di piante legnose e causa marciume delle radici fini, portando a morte le piante ospiti. Le radici di maggiori dimensioni sono solo occasionalmente attaccate. Il marciume si può estendere alla base del fusto con lesioni brune che si formano nel legno, sintomo che si può vedere scortecciando il fusto. Le foglie diventano clorotiche e appassiscono e, in base all’intensità. del marciume radicale, la pianta muore. P. cinnamomi causa anche cancri al livello del fusto, che spesso portano alla morte rapida della pianta. Altri sintomi includono: deperimenti, riduzione della dimensione dei frutti, essudati gommosi, marciumi dei frutti e del colletto, soprattutto quando la pianta viene infettata attraverso innesti vicini al livello del suolo. Le piante infette possono collassare immediatamente, ma in altri casi possono sopravvivere per diversi anni, soprattutto in aree con climi fresco umidi. Le piante asintomatiche sono spesso la maggiore fonte di diffusione di P. cinnamomi in aree ancora esenti dal patogeno e questo è uno dei maggiori problemi nei vivai. Le piante in stato di stress, allorché il suolo è eccessivamente umido o secco, sono maggiormente soggette ad infezione. Anche un utilizzo eccessivo di fertilizzanti azotati incrementa la suscettibilità delle piante e l’intensità della malattia. P. cinnamomi ha più probabilità di sopravvivere nel terreno come saprofita rispetto alle altre specie e ha la capacità di sopravvivere fino a 6 anni nei suoli umidi (Zentmyer and Mircetich 1966). Il micelio viene rapidamente degradato dai microrganismi del suolo, in particolare da Trichoderma spp. e Gliocladium spp. (Reeves 1975; Malajczuk 1983). Tuttavia il microrganismo è capace di sopravvivere per lungo tempo nel suolo attraverso la formazione di clamidospore ed è capace di colonizzare la materia organica morta (Zentmyer, 1980). La lotta nei confronti di Phytophthora cinnamomi è difficile per via del suo ampio range di ospiti, per la sua capacità di sopravvivere su piante asintomatiche, e per lo sviluppo di strutture di resistenza come le clamidospore, a profondità tali che le fumigazioni non hanno effetto (Munnecke 1972, 1984).
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I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Valeria Mancini di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Patologia forestale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Capretti Paolo.