Approccio sperimentale alla stima dell'incertezza di misura nelle analisi microbiologiche quantitative
La normativa UNI EN ISO 7218:2007 “microbiologia degli alimenti e dei mangimi – requisiti generali e di orientamento per gli esami microbiologici” descrive i requisiti tecnici in accordo all’appendice B della UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2005 “Requisiti generali per la competenza dei laboratori di prova e di taratura”.
Fornisce infatti indicazioni utili al fine di condurre le prove analitiche, dai requisiti dei laboratori, alla gestione del campione al ricevimento fino all’emissione del rapporto di prova, all’igiene del personale ed alle precauzioni necessarie per evitare la contaminazione dell’ambiente.
Rappresenta quindi uno strumento tecnico che costituisce la base di tutti i metodi microbiologici relativi ai germi patogeni o indicatori, ai fini di armonizzare le pratiche di un laboratorio che esegue analisi microbiologiche su matrici alimentari.
La normativa in oggetto, negli ultimi anni è stata sottoposta ad una nuova e profonda revisione di aggiornamento alla luce di tutte le procedure necessarie per arrivare all’accreditamento dei laboratori.
La nuova versione della precedente UNI EN ISO 7218:1996 ha reso la norma orizzontale e di ampia portata per quanto riguarda i microrganismi, trovando applicazione per batteri, lieviti e muffe.
Per quanto riguarda le matrici da sottoporre ad analisi, la normativa si applica alla microbiologia degli alimenti e dei mangimi zootecnici nonché agli ambienti di produzione primaria (allevamenti).
Rispetto all’edizione del 1996, sono stati aggiunti due punti molto importanti, da un lato, coprono la validazione dei metodi, dall’altro l’assicurazione della qualità dei risultati e il controllo della qualità delle prestazioni del laboratorio.
Nel primo caso, la normativa coinvolge una seconda norma: UNI EN ISO 16140 “microbiologia di alimenti e mangimi animali – protocollo per la validazione di metodi alternativi” che descrive le procedure per validare metodiche alternative .
Per quanto riguarda il secondo elemento di novità, la nuova edizione prevede che si considerino tre aspetti:
1. controllo qualità interno
2. conservazione dei ceppi di riferimento
3. valutazione della qualità esterna o proficency test
in particolare per il primo punto, si sottolinea l’importanza che un laboratorio applichi tutte le procedure utili a dimostrare che la variabilità tra i risultati ottenuti sia sotto controllo.
In proposito, la UNI EN ISO 7218:2007 modifica in modo radicale il metodo di calcolo ed espressione dei risultati ottenuti, rimandando alla normativa ISO/TS 19036:2006 “ microbiologia degli alimenti e dei mangimi - linee guida per la stima della incertezza di misura per le determinazioni quantitative” per la determinazione dell’incertezza di misura associata alle prove microbiologiche quantitative.
Durante il mio periodo di tirocinio presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna (sezione diagnostica di Bergamo), sono stato coinvolto nel programma di aggiornamento di diverse procedure generali interne in seguito alla pubblicazione della terza edizione della UNI EN ISO 7218.
L’aggiornamento della UNI EN ISO 7218:2007 e la conseguente redazione di un primo protocollo sperimentale in applicazione della ISO/TS 19036:2006 sono quindi oggetto della presente tesi.
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Informazioni tesi
Autore: | Matteo Crotta |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi di Milano |
Facoltà: | Medicina Veterinaria |
Corso: | Scienze e tecnologie zootecniche e delle produzioni animali |
Relatore: | Maria Antonietta Paleari |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 68 |
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