Valutazione dell'utilizzo da parte degli infermieri di informazioni - Evidence Based per ampliare le proprie conoscenze e utilizzarle nella pratica clinica. Studio osservazionale trasversale - Cross Sectional -

L'Evidence Based Nursing (EBN) è il processo attraverso il quale gli infermieri assumono decisioni utilizzando i migliori risultati della ricerca, integrate all'esperienza clinica maturata ed alle preferenze del paziente.
Oltre a garantire un'assistenza di qualità, permette un processo di autoapprendimento continuo dell'infermiere che è stimolato alla ricerca di informazioni clinicamente rilevanti.
A partire dalla domanda che si genera durante l'attività assistenziale, l’EBN offre una metodologia per assumere le decisioni cliniche che si basa sulla ricerca e sullo studio sistematico della letteratura scientifica in materia, al fine di garantire al paziente il gold standard dell'assistenza.
Il processo metodologico ha inizio con l'analisi della pratica e l'individuazione di aree di incertezza, traducendole in quesiti focalizzati e ricercabili, si procede all'analisi critica degli studi reperiti in letteratura.
Deve tuttavia segnalarsi che il trasferimento delle conoscenze dalla teoria alla pratica non è immediato, in quanto non è sufficiente – quantunque imprescindibile - saper leggere ed interpretare i risultati, ma è altresì necessario capire se siano applicabili ai propri pazienti.
Affinché i risultati della ricerca possano influire, modificandola e aggiornandola, sulla pratica clinica è necessario che gli infermieri sappiano accedere alle banche dati di ricerca, e sappiano interpretare ed elaborare in modo coscienzioso i dati ottenuti dalla ricerca, adattandoli alle circostanze concrete. La letteratura internazionale, però, evidenzia la presenza di diverse barriere che impediscono all'infermiere di avvalersi dei risultati della ricerca scientifica.
L'importanza della ricerca e dell'aggiornamento nella professione infermieristica è nota; il Codice Deontologico stesso ne esprime l'imprescindibilità intrinseca nella professione, posto che l’art. 11 dispone che "L'infermiere fonda il proprio operato su conoscenze validate e aggiorna saperi e competenze attraverso la formazione permanente, la riflessione critica sull'esperienza e la ricerca. Progetta, svolge e partecipa ad attività di formazione. Promuove, attiva e partecipa alla ricerca e cura la diffusione dei risultati."

L'interesse verso questo argomento nasce nelle esperienze di tirocinio, che mi hanno permesso di vedere professionisti con egual titolo lavorare con metodi non eterogenei e in modo non standardizzato. Ho quindi utilizzato questa mia percezione della pratica clinica come punto di partenza per studiare questo aspetto in modo più approfondito, con l’obiettivo di individuare le fonti di aggiornamento di cui dispongono gli infermieri, e la loro efficacia.
Dal punto di vista metodologico, oltre ad un’accurata analisi della letteratura nazionale ed internazionale, ho analizzato i risultati di uno studio del 2010 effettuato dallo staff del Centro Studi EBN del Policlinico S. Orsola Malpighi, realizzato attraverso la somministrazione di un questionario agli infermieri di tre ospedali del Nord Italia, con l’obiettivo di individuare le modalità di aggiornamento privilegiate e, soprattutto, più efficaci.