Terapia Snoezelen nella demenza d’Alzheimer: l’esperienza al Nucleo Arcobaleno di Trento
L' Italia è tra i primi paesi al mondo per quanto concerne la rapidità di invecchiamento e gli studi longitudinali condotti in Europa e Stati Uniti hanno dimostrato che vi è un aumento esponenziale nell' incidenza delle demenze in età senile. Tra queste la demenza d’Alzheimer, che rappresenta dal 50 al 60% di tutte le forme di demenza, è una malattia caratterizzata da complessità clinica, con l’intrecciarsi di sintomi psichiatrici, comportamentali e neurologici. Una malattia contraddistinta dalla compromissione della memoria, con un’amnesia globale capace di portare, nella sua completa espressione, ad un totale isolamento del malato, alla perdita di qualsiasi aggancio con le precedenti esperienze, con le antiche e recenti tracce di memoria, con qualsiasi tipo di apprendimento. Da qui l’idea e la decisione di sviluppare questo argomento; partendo da uno stringato, ma esaustivo, quadro generale sulle demenze, in particolare quella di Alzheimer, si arriva a descrivere in modo più dettagliato il mondo delle terapie non farmacologiche, dando ampio spazio e ponendo particolare attenzione alla multisensorialità. L’ultima parte di questo elaborato, infatti, è interamente dedicata alla terapia Snoezelen: tramite la descrizione dello sviluppo storico di tale pratica, di evidenze scientifiche, di limiti e l’analisi di studi scientifici ed esperienze pratiche si arrivano ad enunciare i principi fondamentali di tale terapia, fornendo uno spunto di base per l’approccio, la relazione e il trattamento quotidiano di persone affette da demenza di Alzheimer.
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Informazioni tesi
Autore: | Carlotta Benassi |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2014-15 |
Università: | Università degli Studi di Verona |
Facoltà: | Medicina e Chirurgia |
Corso: | Tecnica della riabilitazione psichiatrica |
Relatore: | Lorenzo Gasperi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 47 |
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