Qualità e sicurezza delle cure: ruolo e competenze dell'infermiere.
Il lavoro è nella sua prima parte un'introduzione ai concetti e ai principi di “Qualità” in Sanità, e di “Sicurezza” del paziente (per avere un'idea strutturale su cui ragionare). Si tratta dell'evoluzione che hanno avuto i sistemi sanitari, l'approccio utilizzato nei confronti di una crescente esigenza di erogare prestazioni assistenziali di qualità. Cresce la domanda da parte degli utenti/pazienti che richiedono cure sempre più complesse, ciò implica una formazione e un aggiornamento continuo da parte di tutti i professionisti che operano nel campo della Sanità. Queste pagine sono una sintesi delle tappe storiche essenziali dell'accreditamento in Sanità, introducendo anche il concetto di norme ISO “International Standards Organizations”. D'altra parte ogni risultato ottenuto si collega ad una particolare cultura, ad un più ampio sistema di pensieri che coinvolge il mondo intero. La soddisfazione dei bisogni di salute dei cittadini non disgiunta dai criteri di sicurezza, equità ed appropriatezza nell'accesso alle cure, rappresenta la mission dei sistemi sanitari delle società civilizzate.
Purtroppo erogare assistenza non è una cosa semplice, e qualche volta ci si può imbattere in situazioni spiacevoli per gli utenti, per gli operatori, e per l'organizzazione sanitaria. Il rischio clinico è oggetto di studio e viene scomposto nelle sue parti. Gli errori attivi e latenti da disinnescare sono tanti. È ovvio che solo personale preparato può operare in contesti simili. Il “Risk Management” si inserisce come metodo della corretta gestione del rischio clinico.
Le organizzazioni sanitarie si affidano al governo clinico come metodo di miglioramento.
A livello pratico verrà esposto un caso nel quale c'è stata una scorretta gestione del rischio clinico che ha prodotto errori da parte dei professionisti che operavano nelle erogazione delle cure. Gli incidenti che ne derivano producono un danno all'utente/paziente e un danno a chi eroga assistenza (penale e civile).
Allacciandomi alla complessità dei vari livelli delle prestazioni assistenziali e alle conseguenze derivate da un incidente che può coinvolgere l'infermiere, introdurrò molto sinteticamente la figura dell'infermiere forense.
Nella seconda parte del lavoro verranno illustrati, anch'essi in forma sintetica, alcuni strumenti per la valutazione del rischio clinico, ponendo l'attenzione sul “Audit clinico”quale metodo operativo multidisciplinare e pluridimensionale.
Continuerò con l'illustrazione del metodo del “Audit infermieristico” un metodo poco sperimentato in Italia. Per spiegarne la validità ho citato uno studio effettuato in Inghilterra che riporta i risultati ottenuti dall'equipe infermieristica dopo aver condotto periodicamente, dal 2001 al 2006, un audit infermieristico.
Nell'ultima parte riporterò uno studio svolto dal mese di febbraio al mese di settembre presso l'Asl 1 dell'Umbria. Il lavoro vorrebbe dimostrare l'ipotesi che almeno il 50% del personale intervistato conosce alcuni concetti del rischio clinico e abbia sperimentato l'audit.
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Informazioni tesi
Autore: | Daniele Tizzano |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2011-12 |
Università: | Università degli Studi di Perugia |
Facoltà: | Medicina e Chirurgia |
Corso: | Infermieristica |
Relatore: | Franca Gasparri |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 73 |
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