Sclerosi Multipla e fatigue: approccio neurocognitivo
Background
La fatica centrale è un sintomo caratterizzante la patologia della Sclerosi Multipla (presente in più dell’80% dei pazienti), che si somma ai disturbi motori, somatosensoriali, cerebellari, parossistici, neurovegetativi, sfinterici, cognitivi e psicologici del paziente, gravando sulle proprie attività di vita quotidiana e riducendo le capacità di performance durante le stesse.
Obiettivi
Il seguente lavoro è incentrato sulla valutazione della fatigue nel paziente con Sclerosi Multipla e sulla ricerca di una possibile proposta terapeutica capace di agire sul sintomo suddetto, al fine di migliorare la qualità di vita della persona.
Materiali e metodi
Il punto di partenza di questo lavoro è stato una revisione della letteratura degli ultimi 10 anni riguardo la fatica: lo studio di partenza “Sensory integration balance training in patients with multiple sclerosis: A randomized,controlled trial” (M. Gandolfi et al., 2015) ha evidenziato come una delle possibili cause della fatica nel paziente con Sclerosi Multipla possa essere una non corretta integrazione multisensoriale a livello centrale.
Le linee guida NICE 2014 raccomandano inoltre la terapia di tipo cognitivo.
Visto lo studio sopra citato e la raccomandazione da linee guida abbiamo proposto l’utilizzo dell’Action Observation Therapy (AOT) e della Motor Imagery (MI).
Una corretta esecuzione delle tecniche su menzionate infatti, produce una pre-attivazione delle aree cerebrali che sono deputate all’esecuzione di una determinata azione, permettendo alla persona di eseguirla in maniera più precisa e adeguata, impiegando un minor dispendio in termini di consumo energetico.
Queste due tecniche sono indipendenti nel loro utilizzo, ma l’uso combinato dell’AOT con la MI permette un potenziamento di quest’ultima.
Nel presente lavoro inoltre, ogni paziente, a seconda del proprio specifico patologico, è stato sottoposto ad Esercizio Terapeutici Conoscitivi variabili in base all’evoluzione del disturbo presentato. Importante inoltre è stato un approccio di tipo Narrative Based Medicine.
Il trattamento riabilitativo di cui verrà discusso in questo lavoro ha coinvolto individualmente due persone, un maschio e una femmina, affetti da Sclerosi Multipla di tipo recidivante-remittente, con EDSS < 6; la durata è stata di 17 sedute riabilitative svolte in un arco temporale di 2 mesi.
Risultati
A termine del trattamento si dimostra una generale diminuzione della fatica in entrambi i pazienti nelle scale MFSI e MFIS mentre nella FSS risulta aumentata di pochi decimali in un paziente e diminuito nell’altro. Si aggiunge un aumento della tolleranza allo sforzo (6MWT), miglioramento della salute generale del paziente e diminuzione del valore della depressione.
Al follow up ad un mese si riscontra un generale miglioramento della fatica per entrambi i pazienti, maggiormente nel soggetto di sesso femminile; allo stesso modo si associa un incremento dei metri percorsi al 6MWT.
Lievi miglioramenti si sono avuti al BDI-II; risultati per lo più invariati per il MoCA e il FAB.
Conclusioni
Dall’analisi dei dati ottenuti si può dedurre come un approccio neurocognitivo possa essere indicato per agire sul sintomo della fatica ipotizzando una disfunzione del sistema mirror come genesi di questa. Nuove prospettive in questo ambito dovrebbero prevedere un numero maggiore di pazienti e una maggiore durata totale del trattamento. Punti di domanda emergono riguardo l’AOT e MI come possibile approccio di genere.
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Informazioni tesi
Autore: | Maria Capuano |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2017-18 |
Università: | Università degli Studi di Salerno |
Facoltà: | Medicina e Chirurgia |
Corso: | Fisioterapia |
Relatore: | Mariaconsiglia Calabrese |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 101 |
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