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Recreational Drugs: aspetti medico legali correlati all'abuso e all'interazione tra le sostanze

In questo lavoro si è affrontato il fenomeno di attualità di quelle sostanze d’abuso che prendono il nome di recreational drugs. Una famiglia di sostanze sintetiche assunte in luoghi di aggregazione giovanile e quindi in condizioni di set e setting ben precisi per via delle loro proprietà entactogene ed empatogene.
Vengono riconosciute dalla maggior parte degli utilizzatori come droghe leggere per la credenza diffusa che non si accompagnino ad alcun tipo di dipendenza e che non comportino rischi per la salute. Droghe che per definizione, o forse per luogo comune, rimarrebbero confinate alla discoteca o al rave party per reggere lo stress psico-fisico a cui si è sottoposti quando si balla dalla sera fino all’alba.
Secondo la “Relazione annuale sulle tossicodipendenze” in Italia, nel 2007, i sequestri di droghe sintetiche sono il 194% in più rispetto al 2006 e il trend sembra essere in continua ascesa nel corso degli anni.
La facilità con cui è possibile sintetizzare droghe ricreazionali, la semplicità nel reperire le materie prime da cui esse derivano nonché la continua ricerca di nuovi effetti fanno si che il mercato clandestino sia sempre popolato da nuove molecole e nuove mode di consumo.
La presente ricerca si propone pertanto di individuare e descrivere i possibili danni all’organismo provocati dalle principali sostanze ricreazionali che attualmente popolano gli ambiti di loisir: ECSTASY, GHB, ROIPNOL (e BDZ), INALANTI, KETAMINA e SMART DRUGS.
Per ogni sostanza si è cercato di delineare la storia naturale, il quadro epidemiologico, le modalità di azione, le proprietà farmacocinetiche e farmacodinamiche, il profilo tossicologico e gli effetti avversi scaturiti dalle possibili interazioni con altre sostanze.
Ma si è anche voluto andare oltre cercando di:
- Identificare e inquadrare la figura del consumatore tipo
- Di analizzare le conseguenze sociali, sulla salute e sulla sicurezza derivanti dall’uso/abuso di tali sostanze.
- Di individuare eventuali variazioni nelle modalità d’uso e di diffusione.
- Di valutare le dimensioni del fenomeno in maniera scevra da sensazioni soggettive e di interpretazioni di tipo mediatico spesso fuorvianti.

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Introduzione INTRODUZIONE Il 14 settembre 2008, in prima pagina su tutte le maggiori testate giornalistiche italiane, figurava l’ennesimo caso di un giovane che perdeva la vita durante un rave party a causa dell’assunzione di sostanze non meglio specificate. Nonostante il “silenzio stampa” che vige da allora, è forte, in chi scrive, la convinzione che presto dovremo confrontarci ancora e ancora con simili notizie. La prima ad essere messa sul banco degli imputati è ovviamente la droga o, sarebbe meglio dire, quel pool di sostanze che rientrano sotto la dicitura di recreational drugs (droghe ricreazionali). Queste sostanze vengono assunte a scopo utilitaristico da soggetti per i quali il piacere che offre la sostanza è la ragione principale per consumarla. L’uso di sostanze stupefacenti negli ambiti del loisir sembra, in questo senso, la risposta univoca a bisogni individuali. Queste droghe, infatti, eliminando ansia e paure, aprono verso l’altro da sé, in un clima di reciproca fiducia e di condivisione di un rito importante, anche se focalizzato al benessere immediato ed all’euforia di una sola nottata. Comprendere il consumo delle sostanze stimolanti al di fuori di questo contesto di utilizzo è molto difficile: per definizione, o forse per luogo comune, l’assunzione di queste sostanze avverrebbe solo in club dove si ascolta un certo tipo di musica elettronica oppure durante lunghissimi rave 1

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Parole chiave

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