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La valutazione del rischio ambientale in caso di incendio industriale e relativa comunicazione alla popolazione - Esperienza del Dipartimento Provinciale Arpav di Treviso del 18 aprile2007 (De Longhi)

Il 18 aprile del 2007 sarà ricordato a Treviso non solo per l’incendio che ha distrutto lo stabilimento di una Azienda molto nota, ma anche per le successive ripercussioni politico sociali che esso ha determinato.
L’insediamento sorgeva in una zona vicina al centro storico, caratterizzata dalla presenza di molte abitazioni e scuole: questo ha creato nella popolazione un forte impatto emotivo in merito ai potenziali rischi dovuti alla diffusione dei fumi dell’incendio cui si è sentita esposta nelle fasi iniziali e per le successive ricadute nell’ambiente.
Verranno riassunti gli interventi sostenuti nella fase immediata ed in quella successiva, i monitoraggi ed i prelievi eseguiti per riuscire a fornire i dati necessari alle valutazioni del caso.
Oltre alle valutazioni tecniche immediate e successive, si intende soffermarsi sulla difficoltà di valutazione complessiva della situazione, in particolare i rischi da esposizione vissuti dai Tecnici intervenuti sul posto.
Considerevole poi la problematica emersa in merito alla difficoltà di costruire una comunicazione efficace con gli altri attori dello scenario generale: fornire da un lato dati i più attendibili possibile in tempi rapidi agli attori sociali che determinano il seguito di misure ed interventi (come gli amministratori pubblici), azione che in fase di emergenza è tuttaltro che semplice, dall’altro una divulgazione completa e accessibile, mirata a far comprendere alla popolazione la reale situazione ed i rischi, motivando tempi e modi di ripristino della salubrità della zona.
Per una serie di situazioni ed anche a causa di un allarmismo creato dai media, dopo quel 18 aprile 2007, si è venuta a creare una situazione di sospetto e sfiducia negli enti preposti al controllo e nelle istituzioni, con ripercussioni di difficile gestione e polemiche non ancora sopite.

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Pagina 5 RIASSUNTO Il 18 aprile del 2007 sarà ricordato a Treviso non solo per l’incendio che ha distrutto lo stabilimento di una Azienda molto nota, ma anche per le successive ripercussioni politico sociali che esso ha determinato. L’insediamento sorgeva in una zona vicina al centro storico, caratterizzata dalla presenza di molte abitazioni e scuole: questo ha creato nella popolazione un forte impatto emotivo in merito ai potenziali rischi dovuti alla diffusione dei fumi dell’incendio cui si è sentita esposta nelle fasi iniziali e per le successive ricadute nell’ambiente. Verranno riassunti gli interventi sostenuti nella fase immediata ed in quella successiva, i monitoraggi ed i prelievi eseguiti per riuscire a fornire i dati necessari alle valutazioni del caso. Oltre alle valutazioni tecniche immediate e successive, si intende soffermarsi sulla difficoltà di valutazione complessiva della situazione, in particolare i rischi da esposizione vissuti dai Tecnici intervenuti sul posto. Considerevole poi la problematica emersa in merito alla difficoltà di costruire una comunicazione efficace con gli altri attori dello scenario generale: fornire da un lato dati i più attendibili possibile in tempi rapidi agli attori sociali che determinano il seguito di misure ed interventi (come gli amministratori pubblici), azione che in fase di emergenza è tuttaltro che semplice, dall’altro una divulgazione completa e accessibile, mirata a far comprendere alla popolazione la reale situazione ed i rischi, motivando tempi e modi di ripristino della salubrità della zona. Per una serie di situazioni ed anche a causa di un allarmismo creato dai media, dopo quel 18 aprile 2007, si è venuta a creare una situazione di sospetto e sfiducia negli enti preposti al controllo e nelle istituzioni, con ripercussioni di difficile gestione e polemiche non ancora sopite.

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