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Incidenza della tecnologia digitale nel fitting degli apparecchi acustici e nel lavoro dell'audioprotesista

Evoluzione dell'apparecchio acustico. Metodi di fitting. Vantaggi della tecnologia digitale.
L’ipoacusia, ossia la riduzione più o meno grave della capacità di udire, è da sempre una problematica rilevante, sin dalla nascita del genere umano. L’udito è il senso che sta alla base dello sviluppo intellettuale dell’individuo insieme al linguaggio, già Aristotele, nei suoi studi, indica l’orecchio come “organo dell’educazione”. La diminuzione della percezione uditiva comporta l’estraniamento da ciò che ci circonda, l’impossibilità di comunicare, di un interazione sociale e la capacità di affrontare delle relazioni interpersonali che permettano la crescita individuale. La sordità costituisce una barriera fra gli uomini; è quindi una problematica che va affrontata tenendo presente che concerne numerosi aspetti: quello medico, quello sociale e quello psicologico.

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I primi aiuti all’udito sono stati forniti dalle mani, infatti accostandole al padiglione uditivo per prolungarne la sua curvatura, permettendo l’ingresso di migliorando così la trasmissione del suono. Successivamente intorno agli inizi del XIX secolo è stato creato il primo rudimentale sistema per aumentare la capacità uditiva per chi soffriva di ipoacusia. Si tratta del acustico (Figura 1) che fino alla metà inoltrata del 1800 era l’unico mezzo per porre rimedio a questo problema. Esistevano cornetti acustici di vario genere e vi erano variazioni tematiche alquanto particolari come, per esempio, le cosiddette “poltrone acustiche” fra cui r Trono Acustico costruito nel 1819 da Rein per il re del Portogallo ( Figura 2: Trono Acustico, i braccioli sono stati intagliati a forma di due grandi leoni con la bocca aperta che canalizzano i suoni all’interno del trono, che funge da risuonatore, conducendoli attraverso un tubo fino agli orecchi. Cenni storici I primi aiuti all’udito sono stati forniti dalle mani, infatti accostandole al padiglione per prolungarne la sua curvatura, si ottiene un maggior effetto imbuto permettendo l’ingresso di piø energia sonora per far muovere il timpano e gli ossicini, migliorando così la trasmissione del suono. Successivamente intorno agli inizi del XIX secolo è stato creato il primo rudimentale sistema per aumentare la capacità uditiva per chi soffriva di ipoacusia. Si tratta del cornetto ) che fino alla metà inoltrata del 1800 era l’unico mezzo per porre rimedio a questo problema. Esistevano cornetti acustici di vario genere e vi erano variazioni tematiche alquanto particolari come, per esempio, le cosiddette “poltrone acustiche” fra cui ricordiamo il famoso costruito nel 1819 da Rein per il re del Portogallo (Figura 2 Figura del cornetto acustico. i braccioli sono stati intagliati a forma di due grandi leoni con la bocca aperta che ni all’interno del trono, che funge da risuonatore, conducendoli attraverso un tubo fino agli orecchi. 4 I primi aiuti all’udito sono stati forniti dalle mani, infatti accostandole al padiglione maggior effetto imbuto vere il timpano e gli ossicini, Figura 2). Figura 1: esempio di utilizzo del cornetto acustico. i braccioli sono stati intagliati a forma di due grandi leoni con la bocca aperta che ni all’interno del trono, che funge da risuonatore, conducendoli attraverso un tubo fino agli orecchi.

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Parole chiave

digitale
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audioprotesista
ipoacusia
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