Evoluzione del ruolo dell’infermiere dal manicomio ad oggi
L’obiettivo che si pone questa mia tesi è quello di analizzare le dinamiche dell’evoluzione della professione dell’infermiere in ambito psichiatrico alla luce dei cambiamenti che ci sono stati in Italia a partire dall’inizio del secolo fino ad i giorni nostri. Per lo sviluppo dell’elaborato mi sono avvalsa di una dettagliata revisione bibliografica e sitografica. In più ho realizzato sul campo un’intervista ad un infermiere la cui carriera si è svolta dal 1973 al 2006.
La parte iniziale delinea una fotografia storica di quella che è stato nel nostro Paese, non solo la vita dell’infermiere, ma in generale dell’intero processo di cura al paziente psichiatrico.
Ho reso questo tipo di percorso su due piani. Quello legislativo e quello legato alle testimonianze delle persone che hanno vissuto in prima persona questo secolo di storia. I due piani ovviamente sono strettamente intrecciati. Il quadro storico della legislazione psichiatrica italiana prende il via con la legge 14 febbraio 1904 n.36 anche detta “legge Giolitti” che istituiva i manicomi. In questa norma l’interesse del legislatore si concentrò sulla protezione della società dalla pericolosità dell’alienato: l’attenzione per la cura fu secondario. Per questo motivo questa legge è stata definita “custodialistica”.
Cinque anni dopo venne emanato il Regio decreto n 615/1909 “Approvazione dell’annesso regolamento sui manicomi e sugli alienati”. Questo regolamento, oltre a chiarire alcuni punti della legge, definiva il ruolo dell’infermiere psichiatrico come figura assistenziale all’interno del manicomio delineandone alcune caratteristiche. E’ del 1968 la legge 431/1968 “Provvidenze per l’assistenza psichiatrico” anche detta legge Mariotti. Si tratta di una norma che cercava di riformare la struttura dei manicomi e le figure professionali ad esso collegate, stabiliva la creazione di ospedali psichiatrici (divisioni di psichiatria all’interno degli ospedali generali). La legge n. 180 del 13/5/1978, anche detta legge Basaglia che interpretò una forte necessità di cambiamento. Lo psichiatra Franco Basaglia guidava un movimento di opinione che sosteneva la necessità di eliminare i manicomi.
La legge 180 dunque si faceva interprete della necessità di cambiare l’intero settore psichiatrico ma non tutti si fecero trovare pronti. Infermieri, familiari dei pazienti e altre figure si divisero. Ci fu chi non accettò le novità legate alla norma. Dopo la promulgazione della legge 180/78, inglobata nella 833/78 ogni regione ha avuto la possibilità di gestire in modo autonomo l’organizzazione dell’Unità Operativa Psichiatrica, articolata in Dipartimenti di Salute Mentale (DSM). Ogni DSM a sua volta è suddiviso in una rete diversificata di servizi che offrono diverse tipologie basilari di assistenza: Centro Psico Sociale; Servizio psichiatrico Diagnosi e Cura (SPDC) Strutture Residenziali:
Nell’ultima parte di questa tesi ho sviluppato la figura del case manager. Ruolo che testimonia come la professione infermieristica sia in continua evoluzione.
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Informazioni tesi
Autore: | Valentina Caforio |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Brescia |
Facoltà: | Medicina e Chirurgia |
Corso: | Infermieristica |
Relatore: | Gianluigi Nobili |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 54 |
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