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Anestesia integrata generale ed epidurale negli interventi ginecologici maggiori

L’Anestesia Integrata, anche chiamata Anestesia “blended”, è composta da una tecnica di anestesia loco-regionale continua associata ad una tecnica di Anestesia Generale leggera. Lo scopo di questa associazione è garantire un ottimo controllo del dolore e dello stress chirurgico con la tecnica loco-regionale, e di assicurarsi l’ipnosi e la miorisoluzione con la tecnica dell’Anestesia Generale leggera. Lo scopo di questo studio è stato confrontare l’efficacia della Anestesia Integrata rispetto alla Anestesia Generale classica nella chirurgia ginecologica maggiore. Sono state studiate 25 pazienti sottoposte ad intervento di isteroannessectomia allargata secondo Wertheim-Meigs, per patologia neoplastica. Tutte le 25 pazienti hanno completato lo studio. I due gruppi sono risultati statisticamente comparabili tra di loro per età, BMI, e rischio anestesiologico ASA.

Il tempo di risveglio dalla sospensione del gas, valutato con il Recovery Score di Steward è stato di 5.5 minuti per il gruppo A contro i 16.9 minuti del gruppo B; dato giudicato estremamente significativo (p < .001).
Al risveglio è stata valutata l’incidenza complicanze minori quali nausea, vomito, cefalea e prurito e di complicanze maggiori quali ipotensione, bradicardia, tachicardia; non si è rivelata significativa la differenza tra i due gruppi.
Per quel che riguarda il dolore al risveglio è stata segnalata una differenza significativa tra i due gruppi (p < 0.05). Nel gruppo B infatti il 38% delle pazienti (5 su 13) hanno riferito dolore al risveglio, mentre nel gruppo A nessuna lo ha riferito.
Nel decorso postoperatorio, le pazienti venivano monitorate a 3 e 7 ore dopo l’intervento in prima giornata e una sola volta alle ore 12 in seconda giornata. Veniva utilizzata una Scala di Sedazione e una Scala Numerica Verbale per il dolore (VNS), inoltre nelle pazienti del gruppo A veniva osservata l’eventuale presenza di un blocco motorio con la Scala Bromage Modificata.
La sedazione nei due gruppi di pazienti è stata equivalente con una media di 1,94 per il gruppo A contro 2,1 per il gruppo B.
Diverso il discorso per il dolore, di nuovo mediamente molto inferiore nel gruppo A, con una differenza giudicata molto significativa (p < .01).
I giorni richiesti per la canalizzazione completa delle pazienti sono stati in media 1.6 in meno per il Gruppo A rispetto al Gruppo B, una differenza statisticamente significativa (p < .05).
I giorni di degenza sono stati in media 1.8 in meno per il Gruppo A rispetto al Gruppo B, differenza giudicata molto significativa (p < .01).
Prima della dimissione veniva consegnato alle pazienti un questionario per valutare la soddisfazione per l’analgesia ricevuta. I risultati hanno evidenziato un indubbio maggior gradimento per la tecnica anestesiologica del Gruppo A (p < .001).
L’incidenza di complicanze nel decorso postoperatorio come ritenzione urinaria, ipotensione, prurito, cefalea, nausea e vomito è stata minima tra i due gruppi senza differenze statisticamente significative.

In conclusione possiamo affermare che dall’esame del campione considerato nello studio, è stata osservata una analgesia migliore, una canalizzazione e dimissione precoce utilizzando l’Anestesia Integrata a fronte dei rischi aumentati legati alla applicazione di tutta la parte strumentale delle due tecniche, che non si sono manifestate nel campione esaminato.
Dallo studio un campione limitato di pazienti, sembra corretto poter proporre l’Anestesia Integrata come valida alternativa all’Anestesia Generale classica nella chirurgia ginecologica maggiore.
L’elaborazione di dati più consistenti permetterà indagare quali siano, in termini di complicanze all’induzione, risveglio e postoperatorie, le differenze tra le due tecniche, che nello studio non si sono rilevate significative.

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6 1 INTRODUZIONE Per Anestesia Integrata intendiamo l'anestesia loco-regionale continua associata alla somministrazione per via endovenosa ed inalatoria di miorilassanti e ipnotici 1. L’Anestesia Integrata chiamata anche “anestesia blended”, cerca di associare i vantaggi delle due tecniche anestetiche al fine di fornire un ottimo controllo del dolore e dello stress chirurgico intraoperatorio e postoperatorio abbinando ad una Anestesia Generale leggera la tecnica della Anestesia Epidurale continua.1,2,3 In questo modo il paziente si giova degli effetti vantaggiosi della Anestesia Epidurale, con la possibilità di estendere questi vantaggi anche al periodo postoperatorio, mediante l’analgesia epidurale.1 Molti studi sulle modificazioni ormonali, metaboliche ed emodinamiche che si producono durante l’intervento chirurgico hanno dimostrato la migliore capacità protettiva della anestesia loco-regionale dallo stress chirurgico.4,5,6 Quindi Anestesia Integrata mira, da una parte, mediante il blocco centrale metamericamente controllato, alla deafferentazione nocicettiva delle strutture somatiche e viscerali d'interesse chirurgico, dall'altra, con la somministrazione di ipnotici, a modulare lo stato di coscienza, evitanto, grazie alla curarizzazione e alla ventilazione meccanica, le alterazioni respiratorie indotte dalla sedazione profonda.3 In questo lavoro sono state studiate 25 pazienti di sesso femminile, sottoposte ad intervento di isteroannessectomia allargata secondo Wertheim-Meigs. Le pazienti sono state suddivise in due gruppi: il gruppo A (GEN+EPI) composto da 12 pazienti

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Informazioni tesi

  Autore: Igor Bacchilega
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 1999-00
  Università: Università degli Studi di Bologna
  Facoltà: Medicina e Chirurgia
  Corso: Medicina e Chirurgia
  Relatore: Gerardo Martinelli
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 120

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Parole chiave

anestesia epidurale
anestesia generale
anestesia integrata
chirurgia ginecologica
dolore postoperatorio

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