Anacronia e film: il racconto cinematografico nell'era dell'ipertesto
Il presente lavoro è una dissertazione che ha lo scopo di dimostrare come, negli ultimi anni, il racconto cinematografico abbia subìto delle influenze a seguito di alcune dinamiche esogene al cinema, tali da condizionarne il modus operandi. Suddetti sconvolgimenti derivano dagli ambiti dell’informatica e delle neo-tecnologie legate all’home video. In seguito a tali dinamiche, si crea una sorta di istituzionalizzazione dell’anacronia, intesa come sfalsamento tra i concetti di fabula ed intreccio.
In pratica, queste due componenti vengono a divergere, scardinando il parallelismo che convenzionalmente le associa, e permettendo al racconto cinematografico di raggiungere conformazioni narrative atipiche.
Meccanismi anacronici sono riscontrabili all’interno di una schiera molto estesa di film: tant’è vero che divergenze, anche parziali, tra i due ambiti della fabula e del’intreccio sono presenti fin dai primordi della storia del cinema. Nella ristretta cerchia di film considerati come fortemente rappresentativi di tale meccanismo, allora, è stato necessario racchiudere esclusivamente quelli creati completamente e volontariamente per esperire una dimensione cronologica “altra” del racconto. Dunque quelli che presentano un’anacronia totalizzante e consapevole. Tale categorizzazione vede raggruppati film estremamente diversi tra loro, dal neo-noir, alla commedia, al film drammatico, per di più appartenenti a registi, cinematografie e stili molto diversi, secondo una direttrice d’indagine che esula dalle peculiarità meramente artistiche di tali film, per considerarne altre esclusivamente tecniche. Partendo proprio da una precisa definizione del concetto di anacronia, si giunge alla considerazione di una cerchia ristretta di film che di tale artificio fanno un proprio cardine strutturale. La collocazione temporale dei film presi in analisi racchiude questi ultimi nel periodo che inizia con la prima metà degli anni ’90, periodo in cui entrambe le tendenze teorizzate esplodono con tutta evidenza, per arrivare fino al 2004 (con quest’ultima delimitazione legata ai tempi tecnici utili alla stesura e realizzazione del lavoro in questione). Quest’insieme di film, ai fini di una migliore analisi, necessita di un’ulteriore definizione. Occorre, difatti, una seconda tassonomizzazione grazie alla quale è possibile individuare una serie di sottocategorie in cui raggrupparli. In tal senso, si riuniscono tali film costituendo, innanzitutto, la categoria legata al concetto di anacronia della circolarità, per proseguire con quella che si caratterizza per il fatto di racchiudere film che compiono il tentativo di rendere il racconto cinematografico reversibile, finendo con l’analisi dei film in cui la frammentazione è totale e generalizzata. Per arrivare a tutto ciò, si parte con alcuni capitoli introduttivi, relativi innanzitutto all’influenza delle altre discipline sul racconto cinematografico (letteratura, psicologia, filosofia), e, successivamente, riguardanti il rapporto generale intercorrente tra il fattore-tempo e la cinematografia.
Nella seconda parte, si analizzano i film che maggiormente esemplificano il ricorso a tali peculiarità narrative, tracciandone le linee guida generali ed esaminandone tutti quegli elementi fondanti che permettono di annoverare tale prodotto all’interno della cerchia di film anacronici. Venendo alla tesi generale che questo lavoro intende dimostrare, occorre sottolineare che il passaggio dalla visione in sala a quella home video, in particolare con la rivoluzione digitale rappresentata dal DVD, ha provocato uno sconvolgimento che avvalora l’ipotesi secondo cui il cinema si trova in una fase di parziale ipertestualizzazione. Più nello specifico, la tesi che s’intende dimostrare afferma che lo sviluppo, ma soprattutto la diffusione dell’ipertesto, ha avuto la funzione di detonatore per l’intero fenomeno, con lo sviluppo del succitato cinema a domicilio a fungere da relativa miccia. Addirittura, il convergere di neo-tecnologie informatiche da un lato (internet ed ipertesto) e le migliorie ottenute nel campo della visione del film in versione home video dall’altro, sembrano aver portato, in certi casi, ad un nuovo statuto di film. Più in generale, lo scopo non è quello di accostare film ed ipertesto, tentando una loro commistione; questi, difatti, rappresentano due elementi distinti. La riflessione riguarda il fatto che negli ultimi tempi entrambi sembrano convergere, tanto da rendere possibile un loro paragone. La tesi finale tende a dimostrare che l’influenza che l’ipertesto sembra aver avuto sul modo di scrivere di cinema, potrebbe aver reso necessaria, chissà quanto consapevolmente, una ridiscussione degli statuti "classici" della testualità in senso lato.
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Informazioni tesi
Autore: | Carmine Cicinelli |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2004-05 |
Università: | Università degli Studi di Salerno |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Scienze della Comunicazione |
Relatore: | Luigi Frezza |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 244 |
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