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Lo studio dell’affaticamento e gli effetti sulla percezione visiva di un conducente alla guida attraverso applicazioni sul campo e con l’utilizzo del simulatore.

La ricerca svolta nell’ambito dei tre anni del dottorato è stata finalizzata allo studio della percezione e comprensione da parte degli utenti posti di fronte alla segnaletica verticale. Allo scopo di studiare come l’occhio del guidatore si muova alla ricerca delle informazioni necessarie alla guida (come quelle provenienti dalla segnaletica verticale) è stato utilizzato l’oculometro (Eye Tracker) il quale consente di tracciare il movimento degli occhi di chi lo indossa. L’utilizzo dello strumento alla guida in “ambiente reale” ha consentito di eliminare i gap dovuti alla realtà simulata in modo da definire il tempo necessario al guidatore per percepire e comprendere il significato di un segnale stradale. Seguendo un filone già avviato in sede di tesi di laurea l’attenzione è stata rivolta in particolare agli effetti della segnaletica “intelligente”, i pannelli a messaggio variabile, sul normale comportamento di guida dell’automobilista e su come questi influenzino la corretta interpretazione della via di marcia. Questi dispositivi oggigiorno sono sempre più diffusi in Italia e nel resto del mondo; tale “successo” è dovuto principalmente alla loro versatilità di utilizzo: essi consentono di inviare informazioni di varia natura agli automobilisti principalmente per quanto concerne condizioni della circolazione, ingorghi, chiusure al traffico ecc.
I primi test svolti su automobilisti, intervistati immediatamente dopo il passaggio sotto due pannelli localizzati in due punti diversi della città di Brescia, hanno evidenziato una generale disattenzione verso tali dispositivi. Tale fattore è stato ulteriormente confermato dal fatto che la maggioranza di tali automobilisti, “abituali” del percorso, non ricordavano neanche la presenza di un pannello con quelle caratteristiche nelle immediate vicinanze del luogo, nonostante fossero lì presenti da una decina di anni. Tale fatto è stato attribuito alla cattiva abitudine di inviare messaggi ritenuti privi di interesse immediato per gli automobilisti.
Alla luce di quanto riscontrato nell’indagine svolta a Brescia la prima applicazione con l’oculometro è stata indirizzata a verificare il livello di percezione dei guidatori di fronte a tali dispositivi, confermando ulteriormente quanto già emerso dall’indagine precedente. Sulla base di quanto riscontrato in questi primi esperimenti l’analisi è stata indirizzata a determinare in maniera quantitativa il tempo necessario agli utenti per leggere un messaggio composto da 4 righe. Allo scopo di definire tale variabile ai guidatori è stato detto espressamente di leggere il messaggio proiettato nel pannello e di ripeterlo a voce alta al fine della registrazione. Sulla base dei dati provenienti da quest’ultima applicazione è scaturito come per gli automobilisti sia necessario un tempo attorno ai 3 secondi per leggere e ripetere un messaggio composto da 4 righe con un numero di parole variabili da 4 a 5. Tale intervallo di tempo risulta di gran lunga superiore all’”intervallo sicuro”, definito in letteratura pari a 0,7-0,8 secondi, per il quale un’automobilista può distogliere lo sguardo dalla sua visione principale senza che questo crei eccessivo pericolo. Tale ampio intervallo di lettura è da imputare al fatto che l’automobilista si deve confrontare, costantemente, con una serie di informazioni provenienti dall’ambiente circostante che possono ulteriormente distoglierlo dagli obiettivi principali. Per esempio, in ambito urbano la presenza di pedoni, intersezioni a raso, semafori, ecc. obbliga l’automobilista a selezionare maggiormente gli input provenienti dall’esterno e a catalogarli in funzione della loro importanza. Dalla ricerca scaturisce quindi la necessità, in primo luogo, di inviare messaggi ritenuti utili per gli automobilisti scartando tutti quelli che sovrapponendosi al campo di visuale possono con il tempo andare a far parte dello sfondo indistinto dell’ambiente di marcia o per contro ostacolare la corretta percezione di tutti gli “stimoli” fondamentali per la guida in sicurezza. In conclusione questa tesi di dottorato vuole porre le basi per la definizione di un protocollo di ricerca nel campo della sicurezza attiva volto al dimensionamento della segnaletica verticale ed in generale a tutti gli strumenti di invio delle informazioni al conducente. In futuro sulla base di questa esperienza sarà possibile implementare i dati in maniera tale da tener conto, per la determinazione del tempo di lettura, di ulteriori variabili come l’età e la capacità visiva, che inevitabilmente incidono nella corretta percezione e comprensione del testo. Applicazioni future, che prevedono anche l’utilizzo del simulatore, dovranno confermare questi risultati, inoltre, la flessibilità di utilizzo di tale strumento permetterà di riprodurre una serie di condizioni non altrimenti riproducibili con i test alla guida.

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Premessa 1 Premessa La presente Tesi scaturisce dall’esperienza maturata durante i tre anni di Dottorato in Tecnica ed Economia dei Trasporti dell’Università degli Studi di Palermo e la consorziata Università di Cagliari, specificatamente nel campo della sicurezza dei trasporti. L’iniziale obiettivo della ricerca era volto ad approfondire la tematica inerente il decadimento delle capacità psico-fisiche dei conducenti di ralla portuale; problemi di natura tecnica hanno ritardato la consegna del simulatore e hanno reso di fatto impossibile la completa ed esaustiva applicazione della ricerca esclusivamente in tale campo. A seguito dell’acquisto da parte dell’Università di Cagliari dell’oculometro “EyeTracker” la ricerca è stata ampliata e rivolta allo studio della percezione visiva del conducente alla guida: l’utilizzo dell’oculometro alla guida in ambiente reale consente di eliminare i gap dovuti alla realtà simulata e porta alla definizione di un protocollo di ricerca nel campo della sicurezza attiva volto alla definizione del tempo di fissazione/concentrazione del guidatore sul segnale stradale. Seguendo un filone già avviato in sede di tesi di laurea l’attenzione è stata concentrata sugli effetti della segnaletica “intelligente”, i pannelli a messaggio variabile, sul normale comportamento di guida dell’automobilista e come questi influenzino la corretta interpretazione della via di marcia. Questi dispositivi oggigiorno sono sempre più diffusi in Italia e nel resto del mondo; tale “successo” è dovuto principalmente alla loro versatilità di utilizzo: essi consentono, infatti, di inviare informazioni di varia natura agli automobilisti principalmente per quanto concerne condizioni della circolazione, ingorghi, chiusure al traffico ecc. Nella presente tesi si è voluta porre l’attenzione in particolare sulla sicurezza attiva e il suo ruolo direttamente connesso con l’errore umano. La maggior parte degli incidenti, difatti, risulta fortemente connessa alla mansione dell’operatore ed al ruolo centrale che questo ha nel delicato rapporto esistente tra uomo-veicolo e strada. In merito esistono numerose statistiche che confermano come un sovraccarico o un sottocarico di lavoro crei degli scompensi nella corretta interpretazione degli input provenienti dall’ambiente di guida, risulta di conseguenza molto importante definire al meglio la corretta modalità di invio

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Informazioni tesi

  Autore: Maria Grazia Carta
  Tipo: Tesi di Dottorato
Dottorato in Tecnica ed Economia dei Trasporti
Anno: 2010
Docente/Relatore: Paolo Fadda
Istituito da: Università degli Studi di Palermo
Dipartimento: DITRA - Dipartimento Trasporti
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 196

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Parole chiave

percezione
tempo di lettura
eye tracker
segnaletica stradale
simulatore
variable message signs
pannelli a messaggio variabile

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