La Questione romana e le codificazioni normative tra Italia e Santa Sede
La tesi intende analizzare, anche alla luce delle attuali polemiche tra lo Stato italiano e la Chiesa Cattolica sulla legislazione inerente materie etiche e morali, il rapporto tormentato tra le due istituzioni a partire dalla vicenda risorgimentale, quando, con i Papi Gregorio XVI e Pio IX si afferma una “Questione romana”, relativa all’impossibilità di disgiungere potere politico e temporale da parte del Pontefice (teoria dell’intransigentismo cattolico).
Dopo un breve excursus sulle vicende risorgimentali, la tesi si incentra sulle codificazioni normative che hanno determinato e determinano il rapporto tra Stato e Chiesa. Ad una trattazione eminentemente storiografica si unisce così un’analisi giuridica di questi testi, partendo dalla Legge delle Guarentigie (13 maggio 1871) e dalle “leggi eversive” in materia patrimoniale, giudiziaria e scolastica, approvate dapprima nel Regno di Sardegna e quindi estese nel territorio nazionale nell’arco temporale 1850-1898.
Il secondo capitolo, dopo un riassunto dei rapporti tra Stato e Papato dall’inizio del Novecento alla Conferenza di Pace di Versailles, segnati dalla teoria giolittiana delle “parallele convergenti” in funzione antisocialista, analizza la genesi e il significato dei Patti Lateranensi dell’11 febbraio 1929. Dopo una breve analisi dei primi tentativi di ricomposizione della frattura (governi Orlando e Nitti 1919-1920), il capitolo, distinto nettamente in una sezione storica (“Vicende storiche”) ed una giuridica (“Il contenuto”), si incentra sui rapporti tra Chiesa e regime fascista, studiando la lunga gestazione degli Accordi del Laterano e il loro contenuto. Altri due paragrafi sono dedicati alla contemporanea parallela legge sui culti ammessi (1159/1929) e alla “seconda Conciliazione” avvenuta in seguito al conflitto sull’Azione Cattolica (1931). Chiudono il capitolo due schede di appendice (una dedicata allo Stato della Città del Vaticano, una alla controversa vicenda urbanistica di via della Conciliazione) e un articolo sulla ricezione dei Patti Lateranensi nella diocesi di Adria- Rovigo, di prossima pubblicazione sulla rivista “Wangadicia”.
Il terzo capitolo, affrontata la questione della sovranità papale presentatasi in seguito al crollo del fascismo e alla Liberazione, analizza la tormentata costituzionalizzazione dei Patti Lateranensi, avvenuta tra l’ottobre 1946 e il maggio 1947. Ricco di spunti giornalistici e testimonianze, il capitolo è incentrato sulle tre figure di De Gasperi, Dossetti e Togliatti, quest’ultimo determinante nell’approvazione dell’articolo 7. Un secondo paragrafo affronta il problema religioso nella Carta attraverso l’analisi degli articoli (7,8,19,20). Il capitolo si chiude con una tabella comparativa relativa alla situazione della religione negli altri Paesi europei.
Il quarto ed ultimo capitolo ricostruisce il lungo processo di Revisione del Concordato, iniziato in fase di dibattito intellettuale nel primo dopoguerra ed avviato concretamente in conseguenza dei fermenti riformatori del Vaticano II e della secolarizzazione della società italiana (referendum aborto e divorzio) dal 1974, portato a termine da Bettino Craxi un decennio dopo. La seconda parte analizza il contenuto della Revisione, soffermandosi sulla spinosa questione dell’Otto per mille del gettito IRPEF. Il capitolo si chiude con un paragrafo relativo all’attuazione delle Intese con le confessioni non cattoliche.
La tesi, dopo la bibliografia, presenta una lunga appendice documentaria composta di fonti edite ma utili per l’approfondimento dell’argomento (encicliche papali, discorsi parlamentari, articoli di giornale, oltre ai testi delle leggi analizzate). Chiudono il lavoro alcune immagini significative al riguardo.
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Informazioni tesi
Autore: | Marco Chinaglia |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2005-06 |
Università: | Università degli Studi di Bologna |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Scienze storiche |
Relatore: | Umberto Mazzone |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 277 |
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