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La presenza italiana a Londra: da comunità tradizionale a comunità virtuale

Le emergenze della sopraggiunte immigrazione in Italia hanno fatto velocemente deviare l’attenzione dagli Italiani all’estero agli stranieri in Italia. Si tende ormai a pensare all’emigrazione come a un fenomeno del passato, superato dai tempi. Al più oggi si parla di “fuga di cervelli”, identificando un tipo di emigrazioni lontano anni luce non solo da quello dei lustrascarpe e dei mendicanti con le scimmiotte in spalla di inizio ‘900, ma anche da quella che negli anni ’50 e ’60 era diretta verso le industrie tedesche o inglesi, francesi o australiani. Nel tempo le condizioni degli Italiani sono cambiate e così anche le ambizioni dei migranti. Ma le vicende migratorie del passato restano ancora ampiamente visibili nei tanti italiani all’estero, emigrati con la speranza di trovar condizioni migliori rispetto a quelle di partenza.
Sono queste le premesse che mi hanno portata a decidere di effettuare uno studio sulla comunità italiana a Londra.
Questa ricerca si sviluppa in quattro parti.
Nella prima ho cercato di delineare un profilo storico della presenza italiana in Gran Bretagna. La ricerca è stata prettamente bibliografica ed i risultati mostrano una presenza quasi costante, nel corso dei secoli, dei nostri connazionali oltre la Manica.
Ho deciso di dedicare la seconda parte al processo di integrazione europea dal momento che è stato il fenomeno principale degli ultimi tre decenni.
Credo che sia proprio questa finalmente realizzata integrazione a delineare, oggi, i tratti dell’emigrazione europea. Soprattutto se, come in questo caso, si guarda con particolare attenzione ai movimenti dei giovani, non lo si può fare senza tener conto di realtà nuove ed importanti come quelle della cittadinanza europea e della libertà di circolazione. Si potrà così osservare come le politiche comunitarie si pongano su un differente livello rispetto ai nuovi concetti di globalizzazione, la cui componente socio-culturale e migratoria ha dato vita ad un sistema in cui risultano coinvolte tutte le parti del mondo, e di new economy. Tutta l’evoluzione che ha portato alla trasformazione di una Comunità esclusivamente a stampo economico in un’Unione il cui obiettivo è divenuto il realizzarsi di una maggiore armonizzazione anche sul piano socio-politico e soprattutto della sicurezza, come previsto dal Trattato di Maastricht del 7 febbraio 1992, costituisce un ambito dal quale non si può prescindere.
Nella terza parte si arriva al punto centrale di questa tesi: la presenza attuale della nostra comunità a Londra. Verranno indicati, soprattutto, i motivi che, oggi, spingono gli Italiani a trasferirsi nella capitale britannica.
Nel corso delle ricerche che mi hanno portato a conoscere gli Italiani di Londra ho ben presto capito come fosse centrale, nella vita di questa nuova e dinamica comunità, la presenza di Internet. Nel caso specifico le comunità online che proprio agli Italiani a Londra sono dedicate. Ho iniziato a frequentare queste comunità e mi sono trovata al centro di una realtà che non potevo immaginare esistesse girando per le strade di Londra. Gli Italiani a Londra si cercavano e incontravano online e ben presto io stessa sono diventata un membro attivo di ItalianiaLondra.com.
Così è nata la quarta parte di questo lavoro. Dopo una breve descrizione del fenomeno delle virtual community saranno descritte le comunità di www.italianialondra.com e www.italiansoflondon.com con particolare rilievo, per quanto riguarda la prima, alle esperienze e le testimonianze personali che ho potuto raccogliere grazie ai contatti individuati proprio durante la “frequentazione” di italianialondra.com.

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I INTRODUZIONE Le emergenze della sopraggiunte immigrazione in Italia hanno fatto velocemente deviare l’attenzione dagli Italiani all’estero agli stranieri in Italia. Si tende ormai a pensare all’emigrazione come a un fenomeno del passato, superato dai tempi. Al più oggi si parla di “fuga di cervelli”, identificando un tipo di emigrazioni lontano anni luce non solo da quello dei lustrascarpe e dei mendicanti con le scimmiotte in spalla di inizio ‘900, ma anche da quella che negli anni ’50 e ’60 era diretta verso le industrie tedesche o inglesi, francesi o australiani. Nel tempo le condizioni degli Italiani sono cambiate e così anche le ambizioni dei migranti. Ma le vicende migratorie del passato restano ancora ampiamente visibili nei tanti italiani all’estero, emigrati con la speranza di trovar condizioni migliori rispetto a quelle di partenza. Sono queste le premesse che mi hanno portata a decidere di effettuare uno studio sulla comunità italiana a Londra. Questa ricerca si sviluppa in quattro parti. Nella prima ho cercato di delineare un profilo storico della presenza italiana in Gran Bretagna. La ricerca è stata prettamente bibliografica ed i risultati mostrano una presenza quasi costante, nel corso dei secoli, dei nostri connazionali oltre la Manica. Ho deciso di dedicare la seconda parte al processo di integrazione europea dal momento che è stato il fenomeno principale degli ultimi tre decenni. Credo che sia proprio questa finalmente realizzata integrazione a delineare, oggi, i tratti dell’emigrazione europea. Soprattutto se, come in questo caso, si guarda con particolare attenzione ai movimenti dei giovani, non lo si può fare senza tener conto di realtà nuove ed importanti come quelle della cittadinanza europea e della libertà di circolazione. Si potrà così osservare come le politiche comunitarie si pongano su un differente livello rispetto ai nuovi concetti di globalizzazione, la cui componente socio-culturale e migratoria ha dato vita ad un sistema in cui risultano coinvolte tutte le parti del mondo, e di new economy. Tutta l’evoluzione che ha portato alla trasformazione di una Comunità esclusivamente a stampo economico in un’Unione il cui obiettivo è divenuto il realizzarsi di una maggiore

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Informazioni tesi

  Autore: Sara De Biase
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2004-05
  Università: Università degli Studi di Udine
  Facoltà: Lingue e Letterature Straniere
  Corso: Relazioni Pubbliche
  Relatore: Mauro Pascolini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 177

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