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Frangere il silenzio per trovare la verità. L'opera autobiografica My Place di Sally Morgan

Sally Morgan, nèe Milroy, vede la luce il 18 gennaio 1951 a Manning “a suburb of Perth, Western Australia” e la sua nascita delude fortemente un “overjoyed” papà Bill che invece si aspettava “it to be a son” . Dad Bill dovrà attendere ancora perché successivamente a Sally, a distanza ravvicinata arriveranno Jill, Billy, David ed Helen.
I primi anni di vita di Sally sono difficili sia da un punto di vista di salute fisica, perché, come affermerà Mum Gladys, la sua primogenita “was very sick when she was small, we nearly lost her a couple of times” , sia a causa di un conflittuale rapporto tra Dad Bill e Mum Gladys, dovuto alle ripercussioni negative che la guerra aveva lasciato nella mente del padre, il quale alternava continuamente momenti di apparente serenità a momenti di completa depressione, costringendo così l’intera e numerosa famiglia a vivere costantemente in tensione:
Il ricordo della guerra era diventato l’incubo che accompagnava Bill continuamente, e che cercava di scacciare facendo uso incondizionato di alcool. L’unico tentativo per distoglierlo dalla dipendenza era rappresentato dai soggiorni in ospedale “for psychiatric treatment and alcoholism” ma che finivano per essere un palliativo per una mente ormai troppo minata. Fondamentalmente Bill era un uomo gentile capace di “laugh and joke” con i suoi figli, suscitando nella piccola Sally il desiderio “I wished he’d never change. I wanted him to be like that for ever” , ma Sally era perfettamente conscia che: “there was always the war” e che Dad: “lived with it day and night” . E la notte, in particolar modo, era il momento che tutta la famiglia Milroy maggiormente temeva, perché ogni notte Bill riviveva “POW experiences” negli incubi, che lo rendevano estremamente violento e minaccioso nei confronti dei suoi cari, che terrorizzati scappavano di casa per trovare rifugio presso la vicina di casa, Aunty Grace, come racconta la piccola Sally...

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I INTRODUZIONE PIANETA DONNA NELL’AUSTRALIA ABORIGENA 0.1 Sally Morgan si presenta Sally Morgan, née Milroy, vede la luce il 18 gennaio 1951 a Manning “a suburb of Perth, Western Australia” e la sua nascita delude fortemente un “overjoyed” papà Bill che invece si aspettava “it to be a son” 1 . Dad Bill dovrà attendere ancora perché successivamente a Sally, a distanza ravvicinata arriveranno Jill, Billy, David ed Helen. I primi anni di vita di Sally sono difficili sia da un punto di vista di salute fisica, perché, come affermerà Mum Gladys, la sua primogenita “was very sick when she was small, we nearly lost her a couple of times” 2 , sia a causa di un conflittuale rapporto tra Dad Bill e Mum Gladys, dovuto alle ripercussioni negative che la guerra aveva lasciato nella mente del padre, il quale alternava continuamente momenti di apparente serenità a momenti di completa depressione, costringendo così l’intera e numerosa famiglia a vivere costantemente in tensione: “Sally’s white father, damaged and haunted by his experience as a prisoner of war in Germany, keeps the family on the edge of fear” 3 1 Morgan, Sally, My Place, South Fremantle: Fremantle Arts Centre Press, 1987, p.282. D’ora in avanti verrà usata l’abbreviazione M. P., a seguire il numero di pagina 2 ibid. 3 Daniel, Helen, “The Dark Face of a Woman’s Place”, The Age, 4 July, 1987, p.12

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Informazioni tesi

  Autore: Cristina Nigris
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 1994-95
  Università: Università degli Studi di Udine
  Facoltà: Lingue e Letterature Straniere
  Corso: Lingue e Letterature Straniere
  Relatore: Antonella Riem
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 310

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Parole chiave

aborigeni australiani
letteratura australiana
sally morgan

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