Studi recenti sull'impero coloniale portoghese

CAP.1 POTENZE COLONIALI, ZONE DI ESPANSIONE, IMPRESE E PRINCIPALI FIGURE DI ESPLORATORI 1.1. La nascita degli imperi coloniali e la spartizione dei territori Motivi principali dell'espansione coloniale portoghese furono la superiorità tecnica e militare delle navi, armate di cannoni, e la debolezza dei concorrenti arabi, indiani e cinesi. Il Portogallo, date le sue dimensioni, non fu in condizioni di fondare colonie, ma si limitò alla creazione di scali commerciali fortificati. Nella seconda metà del Cinquecento, si affermò anche la potenza marittima dell'Olanda, approfittando del declino dell'impero portoghese dominato dagli Asburgo di Spagna dal 1580 al 1640, riuscì a conquistare le più importanti basi commerciali con l'Oriente, lasciando comunque al Portogallo il territorio più ricco: il Brasile. Sempre gli Olandesi, nel Seicento, erano i più forti. Avevano la flotta marittima più potente del mondo. Erano insuperabili nel costruire le navi e l'Olanda veniva chiamata “magazzino del mondo”. Aveva numerose basi commerciali, soprattutto in Asia. L'Inghilterra, invece, era favorita dalla posizione geografica, poiché affacciata sull'Oceano Atlantico, pertanto mandava i suoi corsari a saccheggiare i galeoni spagnoli, nel Seicento, fondò colonie in nord America e sbaragliò la concorrenza dei paesi rivali con l'Atto di Navigazione (1651), successivamente, strappò New Amsterdam agli Olandesi (1664) ribattezzandola New York. La Francia, invece, iniziò le conquiste coloniali tra il Seicento e il Settecento e conquistò Canada, Louisiana e le Antille. La Russia colonizzò la vasta e ricca Siberia. Ne ricavò legname, pellicce, oro e argento, ma anche cereali e allevamento del bestiame. 4