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Letteratura inglese e turismo in terra di Tuscia

Nel riflettere su quale potesse essere l’oggetto di studio di questa tesi, mi sono soffermato sugli aspetti peculiari del corso di laurea da me selezionato, tenendo presente le discipline caratterizzanti (in particolare la lingua inglese con il suo patrimonio letterario) e le connessioni possibili con la realtà sociale e professionale odierna. In particolare, ho scelto di esplorare i possibili legami tra la letteratura inglese e il turismo contemporaneo, un settore lavorativo in continua evoluzione capace di offrire diverse chiavi di lettura sulle mutazioni avvenute negli ultimi decenni in termini economici, culturali e sociali.
La scelta è stata sicuramente condizionata dal mio background professionale, essendo io stesso un operatore turistico con alcuni anni di esperienza alle spalle.
L’obiettivo principale della tesi è di riaffermare il valore della narrazione nell’ambito della letteratura di viaggio e offrire degli spunti relativi alla creazione di possibili prodotti turistici, basati sul legame tra il territorio della Tuscia viterbese e i viaggiatori anglosassoni che l’hanno visitata.
L’elaborato che segue è articolato in tre capitoli: nel primo capitolo ho introdotto dei cenni generali sul turismo e offerto una rapida panoramica sull’evoluzione del viaggio, partendo dall’antichità fino ad arrivare alla nascita del Grand Tour, con particolare attenzione ad alcuni dei letterati inglesi che si sono cimentati in questo viaggio di formazione.
Nel secondo capitolo ho preso in esame le testimonianze degli scrittori britannici che hanno viaggiato nell’ Alto Lazio, commentando le loro tracce scritte inerenti al passaggio in questo territorio.
Nell’ultima parte, ho tracciato una breve descrizione dell’offerta turistica viterbese e formulato delle riflessioni sul concetto di identità territoriale, esplorandone i legami con l’odeporica e il cinema. Infine ho provato ad articolare un’idea di fruizione turistica multi-tematica, che possa cogliere quei legami percettivi stabilitisi tra i letterati inglesi e la terra di Tuscia.

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4 INTRODUZIONE Nel riflettere su quale potesse essere l’oggetto di studio di quest’elaborato finale, mi sono soffermato sugli aspetti peculiari del corso di laurea da me selezionato, tenendo presente le discipline caratterizzanti (in particolare la lingua inglese con il suo patrimonio letterario) e le connessioni possibili con la realtà sociale e professionale odierna. In particolare, ho scelto di esplorare i possibili legami tra la letteratura inglese e il turismo contemporaneo, un settore lavorativo in continua evoluzione capace di offrire diverse chiavi di lettura sulle mutazioni avvenute negli ultimi decenni in termini economici, culturali e sociali. La scelta è stata sicuramente condizionata dal mio background professionale, essendo io stesso un operatore turistico con alcuni anni di esperienza alle spalle. L’obiettivo principale della tesi è di riaffermare il valore della narrazione nell’ambito della letteratura di viaggio e offrire degli spunti relativi alla creazione di possibili prodotti turistici, basati sul legame tra il territorio della Tuscia viterbese e i viaggiatori anglosassoni che l’hanno visitata. L’elaborato che segue è articolato in tre capitoli: nel primo capitolo ho introdotto dei cenni generali sul turismo e offerto una rapida panoramica sull’evoluzione del viaggio, partendo dall’antichità fino ad arrivare alla nascita del Grand Tour, con particolare attenzione ad alcuni dei letterati inglesi che si sono cimentati in questo viaggio di formazione. Nel secondo capitolo ho preso in esame le testimonianze degli scrittori britannici che hanno viaggiato nell’ Alto Lazio, commentando le loro tracce scritte inerenti al passaggio in questo territorio. Nell’ultima parte, ho tracciato una breve descrizione dell’offerta turistica viterbese e formulato delle riflessioni sul concetto di identità territoriale, esplorandone i legami con l’odeporica e il cinema. Infine ho provato ad articolare un’idea di fruizione turistica multi-tematica, che possa cogliere quei legami percettivi stabilitisi tra i letterati inglesi e la terra di Tuscia.

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