Immagine linguistica del mondo attraverso l'Avos' russo
Il presente elaborato si pone come obiettivo quello di dimostrare l’importanza e la difficoltà di riuscire a tradurre correttamente espressioni di una data lingua, i cui significati nascosti contengono una serie di nozioni che non appartengono al sistema di valori dei parlanti della lingua di destinazione, risultando dunque “intraducibili”: per fare ciò, è stata presa in considerazione l’espressione russa Avos’ (Авось), impropriamente “forse”, “magari” e la sua specificità di significato.
Nel primo capitolo viene introdotto il tema del “quadro linguistico del mondo”, quell’insieme di contenuti sia spirituali sia linguistici che, condizionando il funzionamento di una lingua, contribuisce a rendere unica la visione del mondo di ogni individuo, nonchè i relativi studi sull’argomento svolti dalla linguista polacca Anna Wierzbicka, che individuerà l’esistenza di 4 temi/domini che modellano l’universo semantico della lingua Russa e dai linguisti russi A. Zalizniak, I. Levontina, A. Šmelëvche, invece, si concentreranno su alcune delle principali componenti del quadro linguistico russo del mondo, tra cui l’attenzione alle sfumature delle relazioni umane, il senso di giustizia e l’idea dell’imprevedibilità del mondo.
Secondo gli studiosi, per delineare l’immagine linguistica del mondo, occorre individuare una serie di parole-chiave presenti in ogni lingua. Definite come elementi di cultura essenziali che permettono di cogliere tutte le caratteristiche di una intera nazione, molto spesso, però, queste parole non trovano un corrispettivo in altre lingue.
Per questo motivo, data la loro importanza, il secondo capitolo si concentrerà su una di queste parole-chiave, tanto significativa da aver plasmato il carattere nazionale di un intero popolo, l’espressione russa Avos’ (impropriamente “forse”) e approfondirà la sua origine etimologica nonché evoluzione morfologica e semantica.
Partito da un significato di “nel prossimo, prevedibile futuro”, fluito in seguito in quello di “futuro lontano”, sarà l'incertezza del futuro che farà emergere la semantica moderna
del termine, quella che evidenzia in realtà una sorta di speranza in un aiuto dall’alto, intesa come “fortuna casuale”, che il parlante spera si verifichi ma che potrebbe anche non farlo. All’interno dell’elaborato vengono inoltre proposti alcuni esempi derivanti dai dialetti popolari russi.
Questa unità lessicale, dunque, aiuta a comprendere importanti caratteristiche della visione russa del mondo, tra queste il Fatalismo russo, sul quale si concentrerà l’ultima parte del capitolo. Volto a rappresentare una realtà in cui è il potere del caso a determinare la vita delle persone secondo un disegno preventivamente tracciato, costringendo gli individui ad accettare passivamente le sue conseguenze, esso rappresenta uno dei principali caratteri della cultura russa.
Il terzo ed ultimo capitolo, invece, vuole approfondire l’origine dell’oggetto sovietico che prende ispirazione dall’espressione Avos’, l’Avos’ka, una borsa a rete che trovò grande popolarità in Unione Sovietica dopo la Rivoluzione.
Ai tempi della carestia dell’URSS, le persone portavano costantemente con sé l’accessorio "per ogni evenienza" (всяк случай), così da farsi trovare sempre preparati di fronte ad un possibile acquisto.
Le origini dell’oggetto sovietico sono spesso contrastanti tra loro, ma la più comprovata è quella che fa riferimento al comico russo Arkadij Rajkin che, nel 1935, citò la borsa a rete durante un monologo scritto da Vladimir Polyakov, pronunciando le parole “Questa è un’Avos’ka. Volesse il cielo che potessi tornare a casa portandoci dentro qualcosa”. (А это авоська. Авось-ка я что-нибудь в ней принесy)
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Informazioni tesi
Autore: | Aurora Pasquini |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2020-21 |
Università: | Università degli Studi di Urbino |
Facoltà: | Lingue e Letterature Straniere Moderne |
Corso: | Lingue e culture moderne |
Relatore: | Giuseppe Ghini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 40 |
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