Italiana, Svizzera, Italo-svizzera Un'analisi della cittadinanza della comunità di emigranti italiani attraverso i registri di cittadinanza del Consolato Generale d'Italia di Zurigo (1975 - 2015)
Il presente lavoro si propone di analizzare le vicende collegate alla cittadinanza che hanno per protagonisti cittadini italiani che vivono in Svizzera nella circoscrizione consolare di Zurigo, una città di oltre 200.000 abitanti che si estende per oltre un terzo del territorio elvetico. Per far questo prima di tutto mi sono posto la seguente domanda: “Cos'è che contribuisce a formare la cittadinanza?“. Ho, dunque, cercato di comprendere quali sono i fattori che la formano e concretizzano: le origini, la cultura, l'ambiente, la storia, la lingua, il luogo di nascita? Quali sono le argomentazioni dei sostenitori del “jus soli” e quelle di coloro che sostengono la cittadinanza “jure sanguinis”? Tutto questo nella consapevolezza che i concetti di Patria, confini nazionali e appartenenza ad uno Stato stanno evolvendosi – o cercano di evolversi – per aprirsi a nuovi modelli di appartenenza che sappiano superare posizioni che hanno alimentato presunzioni di supremazia aiutandoci a superare visioni pregiudizialmente ostili della diversità.
Dopo una prima introduzione, nel primo capitolo, ho messo a confronto la normativa in materia di cittadinanza dei vari Stati dell'Unione Europea ed ho approfondito in particolare la normativa italiana e quella svizzera, con particolare attenzione alla vigente normativa.
Nel secondo capitolo ho analizzato i Registri di Cittadinanza del Consolato Generale d'Italia di Zurigo, suddividendoli per argomenti ed evidenziando alcuni casi specifici paradigmatici. Lo studio è stato compiuto su un arco temporale di 40 anni. Questa ricerca ha permesso di comprendere – al di là della semplice statistica numerica – quali sono state le vicende di cittadinanza collegate alla comunità italiana che rientra nella relativa circoscrizione consolare sopra citata. Dalla analisi è emersa in modo sostanzialmente inedito una pagina di storia dell'emigrazione italiana in Svizzera giocata attorno ai modi del proprio rapportarsi con se stessi e con gli altri in un ambiente che si trova in un altro Stato, circondati da un'altra
lingua e da fattori difficilmente gestibili in cui volenti o nolenti ci si viene a trovare.
È con stupore che sono venuto a conoscenza di casi in cui migliaia di donne di origine italiana hanno perso la cittadinanza senza volerlo, solo per aver sposato un cittadino svizzero.
Ho scoperto casi di migliaia di connazionali che sono stati costretti a rinunciare alla cittadinanza italiana per una amara scelta, quella della loro naturalizzazione elvetica che avrebbe agevolato l'inserimento nella vita scolastica e lavorativa dei loro figli nati in Svizzera.
Quando la normativa è cambiata (dal 1975 senza limiti per le donne che persero involontariamente la cittadinanza italiana sposando un cittadino elvetico e dal 1992 per quattro anni per tutti coloro che si naturalizzarono volontariamente cittadini elvetici) queste persone hanno manifestato la loro volontà di riacquistare la cittadinanza italiana.
Da quel momento hanno ufficialmente posseduto due cittadinanze, due identità, continuando a vivere all'estero. La doppia cittadinanza italiana ha per loro costituito un'esperienza unica e indescrivibile, che a mio avviso permette di avere una visione migliore del mondo, che invece di vedere nello straniero il nemico da abbattere riconosce in esso l'opportunità per poter proseguire insieme un percorso in comune, ricco di confronti e opportunità.
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Informazioni tesi
Autore: | Salvatore Cimino |
Tipo: | Diploma di Laurea |
Anno: | 2017-18 |
Università: | Università per stranieri di Siena |
Facoltà: | Lingua e Cultura Italiana |
Corso: | Corso di Laurea in Lingua e Cultura Italiana per Stranieri |
Relatore: | Piergiovanni Genovesi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 122 |
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