Viaggio all'interno della maschera comica: il linguaggio di Fantozzi
La tesi è incentrata sul personaggio prima letterario e poi cinematografico del ragionier Ugo Fantozzi. In una prima fase ho cercato di individuare le tappe salienti prima della nascita, poi dell'ascesa e infine della consacrazione a livello nazionale della maschera comica. In seguito ho citato altre due maschere villaggiane, il crudele Kranz e il remissivo Giandomenico Fracchia, provando a spiegare i motivi che hanno spinto queste maschere a soccombere dinanzi al successo clamoroso di Fantozzi. Solo con Fantozzi è scattata l'immedesimazione e l'identificazione: egli ha svolto una funzione terapeutica liberando coloro che si sentivano dei mal riusciti e dei falliti dalla spiacevole sensazione di sentirsi unici nella propria inadeguatezza. Si è poi ragionato sull'aggettivo tragicomico, termine con il quale si suole delineare la maschera fantozziana: la componente comica passa inevitabilmente attraverso una drammaticità connaturata al personaggio. Il tragicomico raggiunge l'apoteosi all'interno della Megaditta, la surreale azienda all'interno della quale il personaggio elabora il proprio personalissimo complesso di inferiorità. Verso la fine del capitolo ho analizzato il rapporto particolare che lega Fantozzi al posto di lavoro: da una parte odio per gli anni di servilismo e sfruttamento, ma dall'altra parte impossibilità di farne a meno perché senza la Megaditta neanche la sua vita ha più senso.L'ultimo capitolo è senza dubbio quello più interessante perché mi ha permesso di riflettere sul contributo più incisivo della maschera di Fantozzi: il linguaggio. Dire che Villaggio ha ampliato il dizionario della lingua italiana non basta, sarebbe riduttivo: Villaggio ha creato un linguaggio nuovo. Lo scrittore genovese ha ideato un italiano che prima di essere lingua fosse espressione di una condizione esistenziale. Il motivo principale del successo del personaggio di Fantozzi consiste nella creatività verbale, ovvero nella capacità di inventare espressioni e parole non prevedibili ma estremamente efficaci a livello comunicativo. La comicità di Fantozzi non risiede tanto nella situazione (già di per sé d'un umorismo surreale e grottesco), quanto nel linguaggio che la racconta, un linguaggio mai sentito prima, del tutto differente da quello quotidiano. Da Fantozzi nasce il deonomastico fantozziano che ben presto entra a far parte dei vocabolari della lingua italiana per indicare il modo di pensare, agire stare al mondo di un individio estremamente sfortunato e perciò eternamente sconfitto. Fantozziano significa, in poche parole, essere inadeguato a qualsiasi situazione. Successivamente ho esaminato la lingua fantozziana riscontrando una caratteristica stilistica: il ricorso incessante all'iperbole. In Fantozzi l'iperbole coincide con l'esagerazione, cioè col proferire un enunciato in cui il riferimento alla realtà è reso calcolatamente incredibile proprio per intensificare l'espressione di partenza fino a portarla al massimo grado di paradosso. L'aspetto più evidente dell'iperbole fantozziana è quello che investe il lessico: titoli onorari ipertrofici, numeri talmente esagerati da risultare paradossali rispetto all'oggetto a cui si ricollegano, l'utilizzo frequente del grado superlativo degli aggettivi per deformare la situazione in modo grottesco. Si segnala dal punto di vista linguistico una sintassi povera, scarna, composta da frasi essenziali e incisive: la sintassi nominale rende la realtà descritta più immediata e diretta. Un altro elemento tipico della lingua fantozziana consiste nell'utilizzo di un congiuntivo scorretto, grammaticato che ha preso il nome di "falso congiuntivo": in questo senso Villaggio rende giustizia allo storico disagio degli italiani nei confronti di questo ostico tempo verbale. Venghi, vadi, eschi sono tra i congiuntivi più tipicamente fantozziani.
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Informazioni tesi
Autore: | Riccardo Strada |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2016-17 |
Università: | Università degli Studi di Pavia |
Facoltà: | Lettere |
Corso: | DAMS - Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo |
Relatore: | Pietro Benzoni |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 94 |
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