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L'Italia, terra di migrazione: dalle emigrazioni del Novecento alle migrazioni di costa del presente. L'esempio del Centro di Prima Accoglienza ''Cpa Maratona'' di Cibali a Catania

Il lavoro ha come obiettivo quello di illustrare e quindi paragonare i tre grandi movimenti migratori che hanno coinvolto gli italiani. A partire dal grande esodo verso le Americhe e l'Australia iniziato al tramonto del XVIII secolo, passando per la migrazione interna che tra gli anni '50 e '60 del Novecento coinvolse moltissimi meridionali che si spostarono nel Nord dell'Italia, fino agli attuali movimenti migratori che si riversano sulle coste della penisola, coinvolgono individui dell'Africa, e del Terzo Mondo in generale.

Il presente lavoro prende spunto dalla consapevolezza di come il momento storico attuale possa essere ricercato e ritrovato nel passato, dove potrebbe essere possibile trovare anche la chiave per comprendere e affrontare certe dinamiche: sia a livello politico che a livello sociale.
Che sia per la povertà, la fame, la miseria, le difficili condizioni abitative o la mancanza di lavoro, la mobilità dell'uomo ha caratterizzato la storia dell'Italia fin dalla sua unificazione coinvolgendo giovani e giovanissimi, uomini, donne e, a volte, intere famiglie. Ma oltre a individuare le cause che accomunano questi tre flussi migratori, è interessante notare come altre caratteristiche più profonde e spesso nascoste leghino le migrazioni: dai centri di aggregazione nei luoghi di arrivo, le Little Italies in America così come il quartiere Le Vallette a Torino, nei quali i migranti erano confinati, ai sentimenti di insofferenza e rifiuto che muovono le popolazioni d'accoglienza e che il più delle volte conducono a una mancata integrazione e ad azioni estreme.

Un'attenzione particolare è stata poi destinata ai minori stranieri non accompagnati – MSNA, che oggi più che mai sono i protagonisti delle tratte. Attraverso l'esperienza personale e l'excursus delle leggi che in Italia regolano l'immigrazione, ho cercato di illustrare le modalità di accoglienza nonché le molteplici iniziative che le Organizzazioni internazionali propongono affinché i minori possano iniziare un percorso di integrazione che renda loro più semplice l'ottenimento dei documenti necessari per la permanenza in Italia.

Ciò che si conclude da questo lavoro, quindi, è che la storia si ripete ciclicamente, coinvolgendo gli stessi individui spesso capovolgendone le sorti. L'italiano rifiutato e pericoloso in America, il meridionale definito terrone nelle città del triangolo industriale e l'africano che mette a rischio la nazionalità italiana sono tutti preconcetti che impediscono uno sguardo d'insieme sul fenomeno. Una lungimiranza che spesso è mancata agli organismi politici e che, tuttavia, non ha impedito la grande crescita americana agli inizi del XIX secolo, lo sviluppo industriale e il boom economico dell'Italia degli anni '60 e l'importante ringiovanimento che sta coinvolgendo la popolazione italiana negli ultimi anni.

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INTRODUZIONE La storia d’Italia, dalla sua unità ad oggi, è strettamente legata a quella delle migrazioni. Dal 1861, infatti, la storia della penisola potrebbe seguire una macro periodizzazione divisa in tre momenti differenti, ma accomunati da un unico, grande fenomeno: la migrazione. Una prima fase, che inizia nel 1880 circa, che ha visto crescere di anno in anno la quantità di italiani espatriati in particolar modo verso le Americhe e l’Australia e che si chiude all’alba del primo conflitto mondiale con lo scoppio del quale molti emigrati mossi da spirito patriottico decisero di fare il percorso inverso e di ritornare in Italia 1 . Una seconda fase, coincidente con gli anni centrali del XX secolo, caratterizzata da movimenti migratori interni alla penisola, in particolare da Sud verso Nord. Infine, una terza ed ultima fase, iniziata negli anni Novanta del secolo scorso e ancora in evoluzione, che vede protagonista soprattutto il popolo africano intento a spostarsi verso l’Europa. Ognuna di queste tre fasi ha chiaramente avuto dei fattori scatenanti e delle conseguenze sia sui territori di partenza come su quelli di arrivo. La modernizzazione a cui, ad esempio, andò in contro il mondo occidentale durante il passaggio tra Ottocento e Novecento trovò fondamentalmente impreparata la neonata Italia: unificata formalmente, ma ancora divisa da ritmi di vita differenti tra un Nord avviato verso l’industrializzazione e un Sud ancora vittima del sistema dei 1 DEPRETIS F., Prima Guerra Mondiale, gli emigrati italiani che tornavano per combattere, “Il Primato Nazionale. Quotidiano sovranista”, 7 Maggio 2015, https://www.ilprimatonazionale.it/cultura/prima-guerra- mondiale-gli-emigrati-italiani-che-tornavano-per-combattere-22903/

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Parole chiave

italia
immigrazione
emigrazione
ong
catania
salvini
centri di accoglienza
minori stranieri non accompagnati
msna
popolazione straniera

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