Antonin Artaud: la psicosi come scintilla del moto creativo e la folgorazione del teatro balinese.
Visto il mio particolare interesse per tutto quel teatro occidentale che sceglie di contaminarsi con la tradizione orientale e di aprirsi alla sensibilità artistica esotica, la scelta del soggetto della mia tesi è ricaduta su uno di quegli artisti che, a mio avviso, hanno meglio incarnato questo fenomeno di melting-pot artistico fra realtà teatrali così lontane – concettualmente oltre che geograficamente – tra loro: Antonin Artaud.
Data la poliedricità nonché il vissuto particolarmente intenso dello scrittore francese, mi è però sembrato opportuno – prima di arrivare al cuore della trattazione, e quindi alla folgorante scoperta del teatro balinese – compiere un excursus riguardante le altre vicende salienti della sua vita, ed in particolare: i numerosi e traumatici internamenti manicomiali da lui subiti (con particolare attenzione al periodo trascorso a Rodez, sotto le cure di Gaston Ferdière); il viaggio nel Messico della tribù dei Tarahumara, tra riti sciamanici, suggestioni mistiche e droghe allucinogene; l’esperienza come traduttore; l’empatia nutrita per la figura di Vincent van Gogh, da lui considerato un "suicidato della società"; la polemica nei confronti della moderna psichiatria e dell’ottusa società francese d’allora; i rapporti epistolari intrattenuti con editori, scrittori, critici, attori ed altri personaggi di spicco del mondo artistico francese della prima metà del ‘900 (carteggi che costituiscono un eloquente specchio della spiccata propensione alla lucida autoanalisi di Artaud, malgrado il persistere dei suoi disagi mentali).
Ma ciò che mi ha spinta a porre Artaud al centro del mio lavoro di tesi è stata la sua estasiata reazione alla scoperta del teatro danzato dei balinesi, in un padiglione dell’Esposizione coloniale internazionale parigina del 1931.
Servendomi del suo saggio dal titolo Sul teatro balinese e di apporti critici di diversi altri autori, ho cercato di descrivere quanto quello spettacolo balinese (l’unico a cui assisterà in tutta la sua vita) sia riuscito ad aderire perfettamente alle convinzioni sul teatro che da tempo albergavano nella sua mente così antidogmatica e riformista e, al tempo stesso, ad influenzare profondamente ciò che in seguito Artaud darà alle stampe.
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Informazioni tesi
Autore: | Elena Maria Lo Bartolo |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2011-12 |
Università: | Università degli Studi di Catania |
Facoltà: | Lettere |
Corso: | Lettere |
Relatore: | Fernando Gioviale |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 47 |
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FAQ
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