Una famiglia dell'elite lucerina: i Bonghi nel primo Ottocento
A Lucera, città d'arte e cultura, si sente spesso parlare di Ruggero Bonghi, eminente statista e grande erudito; tuttavia, si è parlato ancora troppo poco di quelli che furono i suoi antenati. In questa sede, ciò che interessa è capire in che modo e in quale misura, nel corso dei primi decenni dell' Ottocento, i rappresentanti della famiglia Bonghi seppero distinguersi nel contesto sociale, politico e culturale della Capitanata. Riguardo il periodo storico preso in esame, è bene sottolineare che ci troviamo di fronte ad una fase delicatissima, non solo per Lucera, ma per la Capitanata tutta, percorsa da forti cambiamenti politico- istituzionali. Di vitale importanza per l'avvenire di Lucera fu il ritorno del governo francese e dei Napoleonidi nel Regno di Napoli: nel 1806 Giuseppe Bonaparte diviene re di Napoli, sostituendosi a Ferdinando IV di Borbone. Comincia così nel Regno meridionale il cosiddetto Decennio Francese, che conobbe due soli sovrani: Giuseppe Bonaparte, che governò dal 1806 al 1808, e Gioacchino Murat che detenne il potere dal 1808 al 1815. Nel 1806 Lucera cessò di essere capoluogo della provincia di Capitanata e del Contado del Molise. Alla perdita di questo privilegio a vantaggio di Foggia, però, nel 1808, seguì l'istituzione del Tribunale di Prima Istanza.
Il progetto, il mio e quello del professor Saverio Russo, é stato quello di studiare la società di Lucera nei primi anni dell'Ottocento, attraverso l'analisi delle famiglie cittadine più in vista di quel periodo. La scelta è caduta sui Bonghi, rappresentanti assai autorevoli della storia lucerina, da sempre al centro della vita politica e culturale della città. Dall'analisi delle fonti disponibili è stato possibile ricostruire l'albero genealogico della famiglia Bonghi, a partire dal capostipite Giuseppe sino a Ruggero. I diversi membri della famiglia si distinsero in vario modo: Potito sul versante culturale, Luigi per l'attività forense, Francesco nell'ambito della giustizia, Diego in quello archeologico e letterario.
Dall'unione di Luigi Bonghi e Carolina de Curtis, nascerà Ruggero Bonghi. Quest'ultimo, proprio come i suoi familiari, dimostrò di valere in molti campi del sapere: letteratura, filosofia, politica, storia, giornalismo.
Ottenne prestigiosi incarichi come docente universitario in città come Napoli e Torino; fu altresì un eminente statista e nel 1873 fu Ministero della Pubblica Istruzione. A Lucera sono dedicati a Ruggero Bonghi un monumento, una piazza, il Liceo, il Convitto e la Biblioteca. Forse, però, la figura di maggior spicco nell'ambito della famiglia Bonghi fu Onofrio. Egli, infatti, ricoprì diverse importanti cariche e prestigiosi ruoli dalla giovinezza fino alla vecchiaia: fu sindaco di Lucera, consigliere di Intendenza a Foggia, sottointendente a Pozzuoli, segretario generale dell' Intendenza di Terra di Bari, solo per citare alcuni incarichi.
Verso il 1840 il Bonghi si trasferirà a Napoli, ricoprendo anche qui cariche di grande rilievo. Per questi anni Onofrio figura anche come membro dell'Istituto di Corrispondenza Archeologica di Roma. Egli, infatti, fu un gran collezionista di reperti archeologici e oggetti antichi. Nella sua ricchissima collezione confluirono opuscoli scientifici e letterari, medaglie di sovrani e principi, oggetti di vetro, bronzo, creta e ambra. Onofrio Bonghi fu il primo proprietario del complesso di bronzi antichi, meglio conosciuto come Carrello di Lucera.
Questa ricerca è stata utile per disegnare un quadro generale della famiglia Bonghi, nonchè un profilo più consistente e dettagliato di Onofrio Bonghi, personaggio emblematico della Capitanata dell'Ottocento.
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Informazioni tesi
Autore: | Vincenza Scioscia |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2005-06 |
Università: | Università degli Studi di Foggia |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Lettere |
Relatore: | Saverio Russo |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 51 |
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