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Riforme scolastiche a confronto. Luigi Berlinguer e Letizia Moratti per una scuola che cambia

Le vicende politiche degli ultimi dieci anni hanno visto l’alternarsi al governo di due schieramenti politici opposti e il conseguente avvicendarsi, per la carica di Ministro dell’Istruzione, di due personaggi carismatici della politica italiana, Luigi Berlinguer e Letizia Brichetto Moratti, pensatori di quelle che nel corso del tempo si sarebbero delineate come le riforme scolastiche più innovative da un punto di vista squisitamente strutturale, meno, osservandole con occhio critico e analizzando ogni aspetto procedurale, tenendo in debita considerazione i contenuti pedagogico-formativi fortemente inerenti la scuola stessa.
E’ stato evidente che, nella costruzione di un complesso e problematico percorso, il ministro Berlinguer e il ministro Moratti, hanno voluto stravolgere le sorti della scuola italiana, logora ormai da un impianto arcaico derivante dal significante contributo della riforma Gentile del 1943, ma inadeguato a soddisfare le esigenze dell’odierno modo di fare scuola.
Per capire e spiegare più dettagliatamente le modifiche apportate dai due ministri ho ripercorso e analizzato i mutamenti sul piano giuridico avvenuti in questi tempi, ponendo la mia attenzione in modo significativo sulle leggi in merito all’autonomia scolastica, sui mutamenti legislativi verificatisi a livello europeo e sui cambiamenti, addotti di conseguenza, al titolo V della nostra Costituzione. Essendo cosciente di aver intrapreso un lavoro di analisi dettagliato su tali problematiche, non ho potuto evitare di trattare il concetto stesso di “scuola” affermatosi in questi tempi attraverso un exursus storico che ne delineasse meglio caratteristiche e significati aggiuntivi.
Per capire e scandagliare ognuna delle due riforme mi è stato d’obbligo avvalermi di scritti significativi, tra cui, naturalmente, gli stessi disegni di legge e i decreti adottati dai vari governi in materia di istruzione e formazione. In realtà la mia analisi si è svolta su un piano puramente critico.
Forte del sostegno letterario di autorevoli studiosi, sembra che nel mio scritto risaltino più le negatività delle riforme, questo perché ho voluto pormi con fare tipico di uno studente, considerando le riforme dal punto di vista di chi le vive in prima persona, pur sapendo di essere totalmente inesperta in materia.
L’augurio presente nell’ultimo capitolo del mio elaborato auspica che l’attuale ministro dell’istruzione possa rendersi conto del grande lavoro svolto dai suoi predecessori, non vanificandolo, ma ponendosi di fronte ad esso con spirito fortemente innovatore e responsabile verso le esigenze della comunità educante, forte e concio delle iniziative di riforma avviate nel passato, propenso a nuove discussioni e rivisitazioni della scuola italiana.

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Introduzione 3 Introduzione Le vicende politiche degli ultimi dieci anni hanno visto l’alternarsi al governo di due schieramenti politici opposti e il conseguente avvicendarsi, per la carica di Ministro dell’Istruzione, di due personaggi carismatici della politica italiana, Luigi Berlinguer e Letizia Brichetto Moratti, pensatori di quelle che nel corso del tempo si sarebbero delineate come le riforme scolastiche più innovative da un punto di vista squisitamente strutturale, meno, osservandole con occhio critico e analizzando ogni aspetto procedurale, tenendo in debita considerazione i contenuti pedagogico-formativi fortemente inerenti la scuola stessa. E’ stato evidente che, nella costruzione di un complesso e problematico percorso, il ministro Berlinguer e il ministro Moratti, hanno voluto stravolgere le sorti della scuola italiana, logora ormai da un impianto arcaico derivante dal significante contributo della riforma Gentile del 1943, ma inadeguato a soddisfare le esigenze dell’odierno modo di fare scuola. Per capire e spiegare più dettagliatamente le modifiche apportate dai due ministri ho ripercorso e analizzato i mutamenti sul piano giuridico avvenuti in questi tempi, ponendo la mia attenzione in modo significativo sulle leggi in merito all’autonomia scolastica, sui mutamenti legislativi

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