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Pubblico - Privato: Le 10 domande di Repubblica a Berlusconi

Nel 2009 il panorama della politica italiana è stato teatro di scontri e scandali continui, per lo più riguardanti il Presidente del Consiglio in carica Silvio Berlusconi e la stampa, sia nazionale che estera. Il caso di Noemi Letizia, vallettopoli, le dichiarazioni di Veronica Lario, le foto di Zapaddu a Villa Certosa, le denunce a diversi quotidiani, le vicende legate alle escort, hanno causato ben più di qualche imbarazzo al Cavaliere, andando ad intaccare ripetutamente la sua immagine e quindi (si suppone) la sua carriera politica. Il tutto ha portato l'opinione pubblica a porsi delle domande sulla legittimità delle pubblicazioni riguardanti i fatti personali del Premier, fino ad arrivare a questionare sulla libertà di stampa nel nostro paese. Ne sono quindi nati diversi fenomeni trasversali, tra cui manifestazioni, nascita di blog e siti internet a riguardo, arrivando addirittura ad avere risonanza su network e social forum.
Prendere in esame ognuno di questi eventi sarebbe un lavoro lungo e dispersivo, anche se interessante. In questo elaborato di laurea ci si concentrerà pertanto su un unico aspetto fra i tanti che hanno caratterizzato il travagliato 2009 di Berlusconi e della stampa italiana. Partendo da una cronologia degli avvenimenti, si ricostruirà brevemente il caso su Noemi Letizia, che ha portato poi alla pubblicazione da parte del quotidiano la Repubblica di dieci domande rivolte direttamente al Premier. Domande che verranno poi ignorate per diversi mesi, trasformandosi in seguito in una sorta di tormentone mediatico (soprattutto sul web), e diventando infine oggetto di querela da parte del Primo Ministro.
Perché si è scelto di focalizzare il lavoro sulle vicende fra Berlusconi e il quotidiano creato da Eugenio Scalfari? I motivi sono molteplici, e prendono in esame una serie di fattori molto diversi fra loro che hanno trovato in queste dieci domande un unico filo conduttore. In primo luogo c'è la questione del diritto di cronaca e del rispetto della privacy: gli avvenimenti che abbiamo appena citato hanno infatti portato all'attenzione dell'opinione pubblica argomenti che si possono tranquillamente intendere come parte della sfera privata di un personaggio di pubblico interesse. E che, di conseguenza, sono stati classificati a volte come rilevanti e a volte come puro gossip, a seconda di chi ne parlava o di chi ne scriveva.
In secondo luogo non si può non focalizzare l'attenzione su una querela che definisce come “diffamatorie” delle domande poste da un quotidiano ad un personaggio politico. Si proverà quindi a capire se ci possa essere realmente un presunto reato di diffamazione e quali motivazioni hanno portato Silvio Berlusconi a citare in giudizio Repubblica.
Successivamente, si analizzerà il fenomeno nato sul web dei cosiddetti “farabutti”, in quanto reazione del quotidiano e dei suoi lettori di fronte alle dichiarazioni pubbliche del Premier. Reazione che, da semplice manifestazione di pensiero in rete, si è evoluta a manifestazione vera e propria in piazza, inglobando fra i sostenitori non solo gente comune, ma anche artisti, intellettuali e personaggi politici. Parliamo quindi di una vicenda che ha avuto risvolti sia sul piano ideologico, come sempre accade in politica, che su quello pratico, in quanto ha portato un importante numero di cittadini alla mobilitazione.
La quarta ragione per cui si sta scrivendo sull'argomento, è la grande risonanza mediatica che questa vicenda ha avuto nella stampa estera. Non sono stati solo gli scandali personali ad aver attirato l'attenzione di quotidiani di tutto il mondo sull'Italia, ma anche (se non soprattutto) le reazioni del Presidente del Consiglio di fronte alle attività della stampa nostrana e straniera. Da qui ne è nato un acceso dibattito sulla situazione generale della stampa nel nostro paese, sia interno che internazionale.
In ultima sede, è interessante notare come questo fenomeno e le corrispettive diatribe siano poi svanite nel nulla, cadute in una sorta di dimenticatoio mediatico a distanza di qualche mese dal loro inizio, subissate dai successivi fatti di cronaca riguardanti sempre e comunque Berlusconi. Un fattore che certamente non si può sottovalutare, nonostante la notiziabilità degli avvenimenti, come ben si sa, non duri mai in eterno.

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Introduzione Nel 2009 il panorama della politica italiana è stato teatro di scontri e scandali continui, per lo più riguardanti il Presidente del Consiglio in carica Silvio Berlusconi e la stampa, sia nazionale che estera. Il caso di Noemi Letizia, vallettopoli, le dichiarazioni di Veronica Lario, le foto di Zapaddu a Villa Certosa, le denunce a diversi quotidiani, le vicende legate alle escort, hanno causato ben più di qualche imbarazzo al Cavaliere, andando ad intaccare ripetutamente la sua immagine e quindi (si suppone) la sua carriera politica. Il tutto ha portato l'opinione pubblica a porsi delle domande sulla legittimità delle pubblicazioni riguardanti i fatti personali del Premier, fino ad arrivare a questionare sulla libertà di stampa nel nostro paese. Ne sono quindi nati diversi fenomeni trasversali, tra cui manifestazioni, nascita di blog e siti internet a riguardo, arrivando addirittura ad avere risonanza su network e social forum. Prendere in esame ognuno di questi eventi sarebbe un lavoro lungo e dispersivo, anche se interessante. In questo elaborato di laurea ci si concentrerà pertanto su un unico aspetto fra i tanti che hanno caratterizzato il travagliato 2009 di Berlusconi e della stampa italiana. Partendo da una cronologia degli avvenimenti, si ricostruirà brevemente il caso su Noemi Letizia, che ha portato poi alla pubblicazione da parte del quotidiano la Repubblica di dieci domande rivolte direttamente al Premier. Domande che verranno poi ignorate per diversi mesi, trasformandosi in seguito in una sorta di tormentone mediatico (soprattutto sul web), e diventando infine oggetto di querela da parte del Primo Ministro. Perché si è scelto di focalizzare il lavoro sulle vicende fra Berlusconi e il quotidiano creato da Eugenio Scalfari? I motivi sono molteplici, e prendono in esame una serie di fattori molto diversi fra loro che hanno trovato in queste dieci domande un unico filo conduttore. In primo luogo c'è la questione del diritto di cronaca e del rispetto della privacy: gli avvenimenti che abbiamo appena citato hanno infatti portato all'attenzione dell'opinione pubblica argomenti che si possono tranquillamente intendere come parte della sfera privata di un personaggio di pubblico interesse. E che, di conseguenza, sono stati classificati a volte come rilevanti e a volte come puro gossip, a seconda di chi ne parlava o di chi ne scriveva. In secondo luogo non si può non focalizzare l'attenzione su una querela che definisce come 5

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