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Per una storia di ''Lotta continua'': il caso pavese (1968-70)

Movimento studentesco, Lotta continua, Contestazione, 1968, 1969, Autunno caldo, protesta, Pavia

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10 Introduzione L’oggetto di questa tesi, incentrata sui primi anni di attività del movimento studentesco di Pavia e sulla genesi della sede locale di “Lotta continua”, presenta una tale ampiezza di temi e di motivi da rendere necessaria una serie di premesse senza le quali il lavoro di ricerca svolto rischierebbe di essere letto attraverso una lente in parte deformata. La vicinanza del fenomeno storico preso in considerazione e la sua stretta connessione con eventi e aspetti della società dei nostri giorni rendono il Sessantotto un tema di non sempre facile e immediata interpretazione. Lo dimostra l’innegabile carenza di valide ricerche storiche su questo periodo e una bibliografia specifica costituita per lo più da opere memorialistiche, stese (in modo spesso approssimativo e senza alcun rigore scientifico) dagli stessi protagonisti del movimento studentesco o dai suoi principali interlocutori 1 . Va da sé che la presente ricerca non pretende di colmare d’un sol colpo un vuoto che, per quanto concerne il movimento pavese, è ancora assoluto. In altre parole, appurato il carattere sperimentale di questo lavoro, la principale intenzione di chi scrive è di fornire un primo e ancora provvisorio (benché necessario) contributo per una storia della fase iniziale della contestazione a Pavia. Una delle difficoltà maggiori è rappresentata dall’impossibilità di scindere l’avvenimento locale (il Sessantotto a Pavia) dal più vasto fenomeno internazionale, difficilmente circoscrivibile entro precisi confini spaziali e temporali. Tanto più che poche vicende storiche hanno in precedenza goduto di un respiro mondiale pari a quello della contestazione giovanile degli ultimi anni ‘60, merito soprattutto della grande diffusione dei più sofisticati mezzi di comunicazione di massa. Per questa ragione occorre tenere presente - in special modo per gli avvenimenti dell’anno 1968 - la continua sovrapposizione di due e più livelli narrativi nel contesto della ricerca, in evidente interrelazione (la rivolta giovanile internazionale suscita e condiziona il ‘68 italiano, e - passando attraverso il contesto nazionale - ispira e influenza la contestazione pavese). La consapevolezza dei limiti connaturati al tipo di indagine storica su cui la ricerca si fonda rischia forse di far risultare l’esito finale scarsamente esaustivo o non sufficientemente approfondito. Ha tuttavia il vantaggio di preservare la ricerca in questione dal rischio, sempre in agguato, di perdere di vista il suo principale obiettivo: fornire un primo contributo per una storia dei movimenti di protesta. La ricostruzione degli eventi che portano il movimento studentesco di Pavia a confluire quasi per intiero nel progetto politico di “Lotta continua” deve necessariamente partire dal 1968 - anno periodizzante nella più recente storia contemporanea - sebbene lo spirito di rivolta giovanile originatosi in questo periodo non si esaurisca, né tanto meno nasca, tutto in quell’anno. E’ convenzione tuttavia collocare nel 1968 l’esplosione più manifesta dei moti studenteschi a lungo fermentati nel contesto storico del secondo dopoguerra. L’affiorare, tra i giovani nati dopo la conclusione dell’ultimo conflitto mondiale, di uno spirito di radicale insofferenza verso la cultura precedente, ritenuta responsabile degli scempi bellici, innesca una serie impressionante di radicali cambiamenti. La protesta 1 Le più valide eccezioni di questo panorama bibliografico, tra gli studi più recenti, sono rappresentate da PEPPINO ORTOLEVA, Saggio sui movimenti del '68 in Italia e in America, Roma 1988, LUIGI BOBBIO, Lotta continua. Storia di un'organizzazione rivoluzionaria, Padova 1979 e WALTER TOBAGI, Storia del Movimento Studentesco e dei marxisti-leninisti in Italia, Milano 1970.

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Parole chiave

storia contemporanea
lotta continua
movimento studentesco
autunno caldo
sessantotto
1968

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