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Medea Callas. Aspetti della recezione novecentesca dell'opera di Cherubini

Medea è una fra le opere più importanti di Luigi Cherubini e una delle opere nella quale meglio si è espresso il genio interpretativo del soprano Maria Callas.
Médée viene rappresentata per la prima volta nel 1797 al Théâtre Feydeau di Parigi. L’intervento di Franz Lachner, che nel 1854 musica le parti recitate, favorirà la diffusione in Europa dell’opera. Medea approda in Italia alla Scala solo nel 1909, ma per imporsi definitivamente occorre attendere il debutto in scena di Maria Callas che nel 1953 accetta l’invito del direttore artistico del Maggio Musicale Fiorentino a confrontarsi con questo difficile ruolo.
Maria Callas, dopo l’esordio diretto da Gui, fino al 1962, canta Medea in numerose riprese a Milano, Venezia, Roma, Dallas, Londra, Epidauro, in tre diversi allestimenti scenici.
L’esordio del soprano segna un punto di svolta per quanto riguarda l’interpretazione di opere, dove la vocalità esalta ancor più la resa drammatica dei personaggi e delle situazioni. Una vera e propria rivoluzione è ribadita dalla qualità della sua voce di soprano assoluto, una voce in grado di affrontare ruoli da soprano leggero, drammatico e lirico trascendendo la rigidità delle suddivisioni. Con le sue interpretazioni Maria Callas suscita un’attenzione che travalica ben presto il pubblico degli appassionati e degli addetti ai lavori, come attesta una serie di autorevoli interventi di studiosi di varie discipline coinvolti in un dibattito culturale senza precedenti che vede insieme filologi classici e storici dell’arte impegnati ad interrogarsi sulla rilevanza ed il senso della sua interpretazione. Maria Callas non si limiterà a rappresentare Medea sul palcoscenico dell’opera ma accetta la proposta di Pier Paolo Pasolini che nel 1969 la coinvolge in una trasposizione cinematografica della tragedia di Euripide, fonte originaria dell’opera cherubiniana. Ma del canto, nel film, rimane solo un ricordo. La cantante greca è già diventata un’icona che testimonia ancora una volta in maniera eloquente come l’incontro con la figura di Medea, attraverso il filtro dell’opera di Cherubini, sia determinante per l’identificazione assoluta dell’artista con il personaggio e per l’orientamento della recezione novecentesca della Medea.

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1 I – IL MITO DI MEDEA NEL MELODRAMMA “Il vero invecchiare dei genitori è la morte del bambino” Walter Benjamin L’associazione alla madre infanticida è immediata, al pensiero di Medea. Il dramma di Euripide, la più antica fonte teatrale di questo racconto mitico, è dominato dalla protagonista, dal principio alla fine, che lei sia in scena o no. La tragedia euripidea è […] un dramma della reazione piuttosto che dell’azione. Ciò che si vede sulla scena non è la catastrofe, ma il suo effetto su coloro che ne sono colpiti e il triste spettacolo delle sue vittime; non le gesta, ma il sorgere dell’ idea che le determina; non l’ accadimento, ma il confronto fra i personaggi che riflettono su ciò che è accaduto o accadrà. 1 Il dramma è caratterizzato da una forte attenzione alla psicologia dei personaggi, sui quali Medea regna sovrana. La tragedia di Medea nasce nell’occasione del concorso teatrale delle Grandi Dionisie del 431 a.C.. Il dubbio tramandato dagli scoliasti che il poeta tragico greco possa esser stato retribuito con cinque o più talenti dai Corinzi, in modo che non passassero alla storia come gli assassini dei figli di Medea, modificando così l’epilogo del duplice omicidio da loro commesso, passa in secondo piano. Infatti non fa differenza sapere se Medea abbia ucciso i suoi figli, se siano morti nel tentativo fatto dalla donna di renderli immortali attraverso un rito o se siano stati lapidati 1 CARL DAHLHAUS, Euripide, il teatro dell’assurdo e l’ opera in opera in musica. Intorno alla recezione dell’ antico nella storia della musica (1983), in La drammaturgia musicale, a cura di LORENZO BIANCONI, Bologna, Il Mulino, 1986, pp. 281–308.

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Informazioni tesi

  Autore: Sara Marabini Sanderson
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2005-06
  Università: Università degli Studi di Bologna
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: DAMS - Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo
  Relatore: Gerardo Guccini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 90

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