Lo stereotipo della famiglia italiana nella comunicazione pubblicitaria: immagini e teorie
Oggi, le pubblicità, popolano tutti i mass media, e continuamente ci presentano promesse miracolose, seduzioni irresistibili e personaggi fantastici; l'immagine di una società che molti vorrebbero, desiderano, o sognano. Tutte queste rappresentazioni hanno però, la medesima finalità, persuadere a comprare.
Una delle istituzioni fondamentali della società è la famiglia. Essa costituisce il materiale privilegiato di cui sono costituiti gli archetipi sociali, che diventano spesso dei miti.
Nell'immaginario collettivo rappresenta un rifugio felice, il luogo dell'intimità e dell'affettività, spazio dell'autenticità, e della solidarietà. Queste immagini, vengono riprese dalla pubblicità, contribuendo alla costruzione degli stereotipi sulla famiglia, presentando in questo modo, una società di massa che fiorisce, nonostante i mali inevitabili che la vita riserva come il divorzio, la miseria e la disoccupazione.
Attraverso l'analisi dei dati Istat 2001 e delle immagini pubblicitarie tratte da riviste periodiche, spots e manifesti, ho mostrato come la pubblicità, offra al consumatore un'immagine standard di famiglia, tralasciando o marginalizzando le trasformazioni sociali che riguardano tale istituzione.
La pubblicità deve destreggiarsi tra l'idea da una parte, di stabilità e di comfort dato dalla vita tradizionale e dall'altra, quella del mutamento e dell'eccitazione del domani; per questo motivo fonde l'idea della libertà individuale, con la nostalgia, e non solo afferma che il consumo ci trasforma e migliora, ma promette anche che, resteremo sempre gli stessi.
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Informazioni tesi
Autore: | Pamela Prota |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Lingue e culture moderne |
Relatore: | Augusto Carli |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 51 |
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