Le prospettive del tessile tra moda e design. La cultura del progetto come futuro per il made in Italy.
Il rapporto tra i settori di moda e design sembrerebbe segnato da un'inconciliabile dicotomia per la quale, fino a qualche anno fa, l’universo dei designers e quello degli stilisti si mantenevano rigorosamente a distanza. I due gruppi si guardavano con reciproca diffidenza, espressa soprattutto da parte di alcuni designers che guardavano alla moda come puro stilismo e vuota espressione del lusso.
Questo secondo una visione esterna ed approssimativa, perché sin dall’inizio della produzione industriale vediamo il susseguirsi di artisti che non temono di invadere l’uno il campo dell’altro senza porsi limiti di sperimentazione. La storia ci mostra infatti, due settori che procedono l’uno accanto all’altro, in maniera parallela e che subiscono la reciproca influenza più o meno intensa a seconda del contesto storico-culturale in cui operano. Influenza arrivata ad essere, oggi, alla sua massima espressione: la moda ha, ormai, certamente assunto una connotazione progettuale e di marketing, e il design non può certo privarsi di peculiarità estetiche e “modaiole”, stagionali.
Tra moda e design si inserisce il tessuto, da sempre una costante nella progettazione degli oggetti: se tradizionalmente, per il design è un involucro-contenitore, per la moda è materia prima. Considerato una terra neutrale, il tessile, ha sempre trovato svariate possibilità di applicazione nell’uno e nell’altro settore, permettendo di conciliare quelle che sono le esigenze di entrambi.
La barriera tra moda e design sembrerebbe essere ormai, definitivamente caduta e il rapporto tra questi due mondi essere diventato sempre più stretto, se non addirittura irrinunciabile. Questi due settori, sempre più spesso, trovano spazi comuni di sviluppo, di comunicazione e di promozione. La tradizionale indifferenza si sta sgretolando, non senza resistenze, di fronte agli innegabili vantaggi che le sinergie tra design e moda possono portare sul piano dell'immagine, ma soprattutto della produzione e dello sviluppo del sistema nazionale nel suo complesso.
Il settore del Made in Italy sta attraversando una fase di molteplici trasformazioni dovute a mutamenti sociali derivati dall’impatto con la concorrenza mondiale. Le imprese per rimanere competitive, hanno reagito puntando sulla riorganizzazione interna e dei rapporti con gli attori della filiera facendo leva sull’innovazione, sulle nuove tecnologie e sulla creatività, caratteristica indispensabile soprattutto degli addetti al marketing, alla ricerca e sviluppo e alla progettazione.
L’ultimo decennio ha infatti visto mutare radicalmente quelle che erano le certezze dell’uno e dell’altro settore che si dirigono ora, verso un'unica direzione. Le creazioni di stilisti e designers si stanno orientando oggi, verso oggetti di alto valore in qualità, innovazione, funzionalità ed estetica. Oggetti che integrano moda, design e tecnologia grazie a quella risorsa tutta italiana della creatività, che costituisce un bene inimitabile e che si fonda su una tradizione consolidata. È in questi termini che la cultura del progetto rappresenta il futuro per il Made in Italy.
Il fenomeno della globalizzazione e il consumismo dell’ultimo decennio ha sostenuto un eccesso di informazione visiva, che ha portato alla necessità di voler consumare, anche visivamente, tutto e subito, con un veloce ricambio di gusto che non lasciava il tempo necessario per indagare oltre la superficie. Oggi siamo di fronte a una nuova estetica di oggetti più meditati, sia dal punto di vista estetico che funzionale, è una sorta di ritorno al passato, al valore dell’oggetto per il suo contenuto intrinseco.
È davvero raro vedere forme nuove e inedite nelle creazioni di moda o di design, l’innovazione passa oggi attraverso la materia che le costituisce, la superficie che le ricopre, in altre parole attraverso il tessuto. È nell’innovazione tessile che designers e stilisti dal XX secolo a questa parte, continuano a trovare nuova ispirazione.
In questa trasformazione l’innovazione tecnologica rappresenta l’imput più importante, negli ultimi anni i settori della ricerca estremi sono guardati con molto interesse, per trasferire nuovi materiali in oggetti, capi e accessori capaci di rispondere al bisogno di comfort del consumatore postmoderno, dando forma e funzione a un’innovazione che spesso è invisibile agli occhi.
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Informazioni tesi
Autore: | Federica Palma |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2007-08 |
Università: | Università degli Studi di Firenze |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | 23. Discipline delle arti, musica e spettacolo |
Relatore: | Teresa Pasqui |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 120 |
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