La testimonianza di Aristotele nella tradizione storiografica su Teramene
Studio della controversa tradizione storiografica su Teramene, uomo politico spregiudicato e ambiguo vissuto tra il 455 ed il 404 a. C. ad Atene.
L’analisi delle fonti letterarie rivela che ogni autore ha manipolato il profilo morale di Teramene a seconda del proprio punto di vista politico. Ne è derivata una lunga ma decisiva trasformazione del personaggio lungo tutto l’arco storiografico che va da Tucidide a Giustino: Teramene dipinto come oligarchico cinico e arrivista (nelle prime fonti a lui coeve e ostili) diventa un democratico martire della libertà (nelle fonti più tarde e filoterameniane). Decisivo, in questa trasformazione, il giudizio dato sul personaggio da Aristotele nella sua operetta, la Costituzione degli Ateniesi.
La querelle storiografica su Teramene permette di chiarire, inoltre, alcuni punti oscuri di uno dei periodi più bui della storia ateniese: la crisi della democrazia e le tensioni politiche nate all’indomani della Guerra del Peloponneso. Difatti, insieme all’immagine di Teramene era in gioco quella dei suoi sostenitori oligarchici, quando venne restaurata la democrazia, dopo la guerra civile, nel 403 a.C. La riabilitazione morale della figura di Teramene, in ultima analisi, serviva anche per gli Ateniesi che si erano compromessi insieme a lui nei tentativi di instaurare i regimi oligarchici del 411 e del 404 a.C. Dunque, i veri obiettivi della manipolazione della figura di Teramene erano due: quello pratico di evitare la morte all’esame delle docimasie, per chi avesse gravitato intorno alla sua figura politica; e quello propagandistico di reinserirsi nell’arena politica ateniese, ritornata democratica.
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Informazioni tesi
Autore: | Cristina Lombardo |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Palermo |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Lettere Classiche |
Relatore: | Pietrina Anello |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 53 |
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