La follia di Amleto tra psicoanalisi e cinema
La mia tesi tratta un dramma assolutamente unico nel canone shakespeariano che nell’intera produzione drammaturgica coeva, ovvero il dramma dell’Amleto. Amleto è il mito dell’uomo moderno e nessun dramma è stato tanto studiato, riscritto, rappresentato, tradotto.
Sta nella sua singolarità la ragione dell’enorme successo teatrale e critico che ha incontrato nei secoli, singolarità del protagonista e della sua azione sospesa, della sua messa in questione di ogni asserto di verità. Nel travaglio della crisi epocale tra Cinque e Seicento, una crisi di conoscenza e di valori, la nuova coscienza tragica dell’Amleto esprime la percezione dello svuotamento di essa, una coscienza divisa, lacerata di un Soggetto che si sperde, e questo sperdimento è l’insegna della modernità.
La mia trattazione, si concentrerà, in un primo momento, sulla descrizione di questo dramma “acentrico”, che ruota attorno alla sospensione dell’azione che il protagonista, Amleto, dovrebbe compiere ma di fatto Amleto elude quello schema perché sospende per gran parte del dramma il suo compito, mentre si interroga sul senso più profondo della vita e della morte (celebre il suo monologo “To be or not to be”, “Essere o non Essere”).
Nella seconda parte, invece, passerò in rassegna le fonti dell’opera, nonché la sua storia testuale, da Saxo Grammaticus con le sue “Historiae Danicae Libri”, alla versione di Belleforest con le sue “Histoire tragiques”, a quella inglese “The Hystorie of Hamlet”, al misterioso “Ur- Hamlet” un dramma perduto ma di cui restano prove documentali probabilmente di Thomas Kyd; ed infine mi soffermerò anche sulle problematiche relative alla datazione dell’opera.
Nella terza parte mi soffermerò sui contributi critici che il personaggio di Amleto ha suscitato da Dryden, a Goethe, Schlegel, Bradley, Jones, T.S. Eliot, Starobinski, Kott, Terry Eagleton, Elaine Showalter, Peter Hall.
La quarta parte della mia tesi, si soffermerà sulla trattazione psicoanalitica del personaggio di Amleto. Dalla nascita della psoicoanalisi nel tardo XIX secolo, l’Amleto è stato oggetto di tali studi, in particolar modo da parte di Sigmund Freud, Ernest Jones, e Jacques Lacan, che hanno influenzato le produzioni teatrali. Nella sua “Interpretazione dei Sogni" (1900).
La quinta parte della mia tesi, tratterà “Amleto” sulla scena. Da Laurence Olivier, con il suo “Amleto” del 1948, una sorta di lettura psicoanalitica dell’opera piuttosto che politica, all’ ”Amleto” di Franco Zeffirelli, interpretato da Mel Gibson, del 1965, ed infine la prima trascrizione integrale dell’opera di Shakespeare fatta da Kenneth Branagh, del 1996.
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Informazioni tesi
Autore: | Veronica Vinci |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Catania |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Filologia moderna |
Relatore: | Rosalba Galvagno |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 243 |
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