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La donna (h)a più facce - La figura della donna nel cinema horror italiano e americano

La figura della donna è sempre stato un argomento ricco di fascino per gli studiosi di cinema. Il lavoro che ho svolto è stato quello di cercare un confronto della figura femminile nel cinema horror di due nazioni in particolare: l’America e l’Italia.
Premettendo che negli Stati Uniti d’America da più di quarant'anni si sono e si stanno svolgendo ricerche accademiche su questa particolare figura, in Italia non si è ancora arrivati a uno studio ufficiale del tema.
Prima di affrontare l’argomento fulcro dell’elaborato, ho voluto raccontare brevemente la storia del cinema horror in Italia. Si parte dagli anni Cinquanta, con il debutto di importanti figure del settore, per arrivare ai giorni nostri. Il cinema horror italiano è abbastanza frammentato, non è un genere che possiede un’unica linea stilistica. Gli anni Sessanta, Settanta e Ottanta pongono tutti un orrore marcatamente diverso che spesso può fondersi e confondersi con altri generi narrativi; il thrilling all’italiana, che ha invaso buona parte degli anni Settanta e parte degli Ottanta pone un forte accento sull’erotismo e sul pruriginoso causando spesso difficoltà di classificazione. Detto questo, ho cercato di trovare le diverse tipologie di film thrilling così da fornire una più chiara distinzione.
Attraverso tutto ciò ho voluto ricollegarmi al ruolo della donna, partendo dal fatto che ella possiede numerose sfaccettature psicologiche. Nel cinema horror nazionale troviamo quattro tipologie femminili: la dark lady, la combo vittima-carnefice e la madre-matrigna.
Nel cinema horror americano, invece, mi sono soffermato sulla figura della Final Girl di Carol J. Clover. Attraverso gli studi fatti su questo particolare personaggio, ho raffrontato le peculiarità dell’eroina americana a quelle dell’italiana, distinguendo sia gli aspetti fisico-materiali sia quelli psicologico-mentali, in relazione al rapporto che hanno con il personaggio di sesso maschile dentro e fuori la pellicola. Oggi il sesso debole è sempre rappresentato dalla donna?

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Introduzione La figura della donna è sempre stato un argomento ricco di fascino per gli studiosi di cinema. Il lavoro che ho svolto è stato quello di cercare un confronto della figura femminile nel cinema horror di due nazioni in particolare: l’America e l’Italia. Premettendo che negli Stati Uniti d’America da più di quarant’anni si sono e si stanno svolgendo ricerche accademiche su questa particolare figura, in Italia non si è ancora arrivati a uno studio ufficiale del tema. Prima di affrontare l’argomento fulcro dell’elaborato, ho voluto raccontare brevemente la storia del cinema horror in Italia. Si parte dagli anni Cinquanta, con il debutto di importanti figure del settore, per arrivare ai giorni nostri. Il cinema horror italiano è abbastanza frammentato, non è un genere che possiede un’unica linea stilistica. Gli anni Sessanta, Settanta e Ottanta pongono tutti un orrore marcatamente diverso che spesso può fondersi e confondersi con altri generi narrativi; il thrilling all’italiana, che ha invaso buona parte degli anni Settanta e parte degli Ottanta pone un forte accento sull’erotismo e sul pruriginoso causando spesso difficoltà di classificazione. Detto questo, ho cercato di trovare le diverse tipologie di film thrilling così da fornire una più chiara distinzione. Attraverso tutto ciò ho voluto ricollegarmi al ruolo della donna, partendo dal fatto che ella possiede numerose sfaccettature psicologiche. Nel cinema horror nazionale troviamo quattro tipologie femminili: la dark lady, la combo vittima-carnefice e la madre- matrigna. Nel cinema horror americano, invece, mi sono soffermato sulla figura della Final Girl di Carol J. Clover. Attraverso gli studi fatti su questo particolare personaggio, ho raffrontato le peculiarità dell’eroina americana a quelle dell’italiana, distinguendo sia gli aspetti fisico-materiali sia quelli psicologico-mentali, in relazione al rapporto che hanno con il personaggio di sesso maschile dentro e fuori la pellicola. Oggi il sesso debole è sempre rappresentato dalla donna? 1. Il cinema horror italiano: da I vampiri a Mario Bava Il 1956 è un anno importante per il cinema italiano. Riccardo Freda dirige I vampiri, considerato il primo film horror italiano per eccellenza. 1

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Informazioni tesi

  Autore: Francesco Foschini
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2012-13
  Università: Università degli Studi di Bologna
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Dams - Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo
  Relatore: Claudio Bisoni
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 38

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Parole chiave

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cinema horror
giallo
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horror cinema
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