La caduta della luna: sogno o incubo dell'umanità
Da sempre l’uomo guarda alla luna con curiosità, con sospetto, con timore. Quel corpo celeste antropomorfizzato, quel viso luminoso che occhieggia in mezzo al cielo dal comportamento anomalo e dall’aspetto mutevole, da sempre ha suscitato innumerevoli interrogativi: perché la luna non è sempre in cielo e cosa succede quando non c’è? Per rispondere a queste domande si è fatto ampio ricorso all’immaginazione, generando la credenza popolare profondamente radicata nell’antichità, che la luna potesse essere sradicata dal cielo per mezzo della magia.
Il presente lavoro affronta, appunto, il tema della caduta della luna, un topos che affonda le sue radici nella letteratura classica.
È Lucano il primo a farne motivo di poesia nel libro sesto della sua Farsaglia, a rendere possibile il passaggio da inerte credenza popolare ad affascinante tema letterario. Punto di partenza e modello imprescindibile per tutti i futuri poeti e scrittori, amanti della luna o di Lucano.
Così nel corso del tempo e attraverso la lente d’ingrandimento di altri autori il tema assume nuove prospettive e significati.
In Leopardi, Baudelaire, Goethe, Tommaso Landolfi, Italo Calvino il fenomeno della caduta della luna diventa sempre più sconvolgente e inquietante, adattandosi a generi letterari assai differenti tra di loro, dal poema storico al racconto fantastico o fantascientifico.
L’obiettivo di questo lavoro è dunque quello di fornire una rassegna non esaustiva delle ricorrenze del tema nella letteratura di tutti i tempi, allo scopo di mettere in risalto le differenze, le novità significative, ma anche le invarianze.
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Informazioni tesi
Autore: | Beatrice Denaro |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2011-12 |
Università: | Università degli Studi di Catania |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Lettere |
Relatore: | Domenico Tanteri |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 45 |
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