L'opera di Matteo Garrone e la tradizione grottesca del cinema italiano

4 Introduzione Ci proponiamo di indagare nell’opera di Matteo Garrone e in alcuni esiti fondamentali della produzione grottesca della storia del cinema italiano il tema del “consumismo” concepito quale insieme di pratiche e dispositivi rispondenti a fantasmi e pulsioni soggettivi di prevaricazione dell’alterità. La trattazione si muoverà nel segno di una comparazione intertestuale di certo nostro cinema grottesco con l’opera garroniana, enucleando nei due referenti testuali un apparato di motivi estetico-formali e concettuali affini, ruotanti intorno alla cornice tematica appena definita (le derive egotistiche e ferine della cultura consumistica). Nella prima parte della tesi enucleeremo tale apparato di motivi e temi nella produzione filmica grottesca dell’Italia degli anni ’60 e ’70, focalizzandoci in particolare su due lungometraggi paradigmatici (Il Casanova di Federico Fellini, 1976; Ciao maschio di Marco Ferreri, 1978) e su uno specifico genere cinematografico (la commedia all’italiana); la seconda parte della trattazione affronterà la lettura intertestuale propriamente detta dell’opera garroniana, vedendovi declinati all’interno, sia pur con accenti parzialmente differenti, quegli stessi motivi formali e concettuali, e tentando di coglierne la valenza semiotica sul piano dei discorsi sociali veicolati dai vari testi.