L'italiano del display, lo scritto-parlato degli sms
Negli ultimi decenni l’evoluzione tecnologica ha modificato profondamente le modalità di comunicazione e di scambio di informazioni. All’interno della proliferazione di una vasta gamma di nuove forme di mediazione della comunicazione interpersonale, lo Short Message Service (SMS), la funzione che consente di inviare e ricevere brevi messaggi testuali tra telefonini predisposti per questo servizio, ha conquistato con il tempo una grande diffusione. I messaggini, detti anche SMS, sono nati nel 1992 come sistema di comunicazione di servizio per gli operatori della telefonia mobile e sono oggi usati quotidianamente da milioni di persone nel mondo. Nato per consentire di mantenersi sempre in contatto e garantire la reperibilità dell’utente, il telefonino si è rivelato col tempo uno strumento molto versatile, che ben si presta a pratiche meno utilitaristiche e sempre più ludiche. Così anche l’uso dei brevi messaggi di testo, da opzione secondaria da utilizzare solo in caso di necessità, è divenuto una vera e propria modalità comunicativa.
Questo lavoro prende in esame un corpus di messaggini scritti da adolescenti, giovani, adulti e anziani analizzandone le principali caratteristiche, soprattutto dal punto di vista linguistico. Lo strumento adottato per l’analisi dei testi è la concordanza.
Nel primo capitolo si propone una breve ricostruzione della storia della telefonia in generale, con particolare attenzione per l’evoluzione tecnologica della telefonia mobile; si evidenzia come nell’arco di un cinquantennio il cellulare, che all’inizio sembrava essere un’incomprensibile diavoleria tecnologica, sia diventato un vero e proprio status symbol, perfezionandosi sempre più ed offrendo una serie di servizi che ne fanno oggi quasi un prolungamento artificiale del nostro corpo.
Nel secondo capitolo viene presentata la ricerca, condotta su un corpus di 400 sms, costituito da 7384 occorrenze riconducibili a 1.530 lemmi. Dopo una rapida presentazione del gruppo di autori − venti maschi e venti femmine divisi in quattro fasce d’età (adolescenti, giovani, adulti e anziani), quasi tutti residenti a Lecce o nella provincia −, sono descritti i criteri di analisi dei messaggini e gli strumenti per l’archiviazione e il trattamento elettronico dei dati. La peculiarità di questi testi, ricchi di abbreviazioni e di deviazioni dalla ‘norma’, non ha consentito l’utilizzazione di un software specifico per la redazione della concordanza: si è perciò deciso di procedere manualmente alla lemmatizzazione e alla categorizzazione immettendo i dati in un database appositamente costruito.
I risultati della ricerca sono presentati nel terzo capitolo. L’analisi linguistica evidenzia che gli sms sembrano seguire ‘regole’ peculiari, con numerose deviazioni dall’italiano standard, norme non scritte ma condivise dal popolo dal pollice veloce. L’esigenza di brevità, dovuta al numero ridotto di caratteri a disposizione, induce ad un ampio uso di abbreviazioni: accanto a forme quasi codificate, si rileva la tendenza costante all’omissione delle vocali. La rapidità della digitazione determina una strutturazione in itinere e non revisionata, con numerose discordanze di genere e numero, omissioni e usi impropri di accenti, fenomeni di ipo e ipersegmentazione. Molti sono i tratti tipici del parlato, come l’uso e l’abuso del “che” polivalente, la sovraestensione dell’indicativo sul congiuntivo, il frequente ricorso a fatismi. Non mancano forestierismi, soprattutto anglicismi, e espressioni dialettali. I vari disfemismi e le espressioni scatologiche rilevate sembrano un indice dello stretto rapporto confidenziale esistente tra emittente e destinatario.
Analizzando le parole contenuto più frequenti all’interno del corpus di sms presi in esame, si propone un confronto con il corpus del Lessico di frequenza dell’italiano parlato per notare eventuali analogie e differenze in merito alle voci lessicali maggiormente utilizzate.
Sulla base delle liste ricavate è stato infine compilato un piccolo glossario contenente i lemmi peculiari della lingua degli sms, ovvero le grafie abbreviate e i termini che possono essere considerati delle neoconiazioni.
Si riportano in appendice
1. il corpus analizzato, trascritto fedelmente;
2. il lessico di frequenza, cioè la lista dei lemmi in ordine alfabetico con le forme di ciascun lemma e le rispettive frequenze;
3. la lista dei lemmi in ordine di rango, cioè per frequenza decrescente;
4. la lista dei lemmi raggruppati per categoria grammaticale.
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Informazioni tesi
Autore: | Francesco Tronci |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2007-08 |
Università: | Università degli Studi del Salento |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Scritture giornalistiche e multimedialità |
Relatore: | Marcello Aprile |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 230 |
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