L'idillio XXVI di Teocrito

1. Introduzione 1. 1 - Teocrito di Siracusa Di Teocrito, uno dei maggiori poeti dell’età ellenistica, abbiamo poche notizie biografiche, in parte ricavabili dai suoi stessi componimenti, in parte tramandateci da una Vita e dagli scoli. Nato a Siracusa intorno al 310 a. C., soggiornò in seguito a Cos, luogo in cui all’epoca fioriva un’importante scuola poetica. Passò poi ad Alessandria, dove entrò in contatto con l’ambiente della corte e del Museo. Ebbe così la possibilità di conoscere letterati del calibro di Callimaco e Apollonio Rodio. A testimonianza di tali rapporti disponiamo di numerosi riferimenti intertestuali. Nessun componimento di Teocrito pervenutoci lascia pensare ad una sua attività posteriore al 260 a. C. Teocrito non riunì, come fece invece Callimaco, le sue opere in un'unica raccolta. Sarebbe stato un certo Artemidoro - grammatico del I sec. a. C. - a mettere insieme un corpus di poesia bucolica comprendente - oltre ai carmi teocritei - anche componimenti di Mosco e Bione e di altri poeti anonimi. Il corpus teocriteo tramandatoci comprende sia carmi autentici sia componimenti dei suoi imitatori: disponiamo in tutto di 31 carmi ai quali vanno aggiunti 24 epigrammi. Sette fra i componimenti tramandatici nel corpus sono ritenuti sicuramente spuri (VIII, IX, XIX, XX, XXI, XXIII, XXVII), mentre sull’attribuzione di due (il XXV e il XXVI) gli studiosi non concordano. Teocrito si è cimentato in diversi generi letterari. Fra le opere sicuramente autentiche si annoverano epilli in lingua omerica, mimi in dorico, carmi erotici in eolico, encomi ai protettori e altri componimenti di più 1