L'albergo diffuso come strumento di valorizzazione delle aree rurali: il caso della Valle del Giovenzano
Tra i mutamenti più rilevanti ed evidenti del turismo vi è indubbiamente il passaggio dal turismo di massa, omogeneo e standardizzato tanto nella domanda quanto nell’offerta, al turismo dell’esperienza o a forme nuove e diversificate di turismo che hanno reso ancora più complesso e competitivo lo scenario dell’offerta turistica italiana. In questo quadro si inserisce una concezione diversa di fare turismo basata sull’esperienza, la conoscenza, l’esplorazione, l’interazione e il confronto. La nuova generazione di turisti concepisce la vacanza come uno strumento di arricchimento culturale, come un’esperienza in grado di arricchire ed accrescere la propria identità, la propria cultura e la propria interiorità. Questa esigenza di arricchimento culturale trova sempre più riscontro nelle forme di turismo in grado di garantire un contatto diretto con la cultura, l’identità, gli stili di vita del luogo, un’interazione autentica con la realtà locale e il territorio in tutte le sue manifestazioni; in definitiva nel turismo rurale. Il turismo rurale può essere definito come l’insieme di attività turistiche, che si sviluppano a contatto con la natura, la vita e i ritmi del campo e dei piccoli villaggi rurali; questa si dimostra una forma di turismo sostenibile, soft, non aggressiva e dannosa bensì rispettosa delle culture e delle peculiarità locali. E’ una forma di turismo che si manifesta soprattutto in aree colpite da crisi di varia natura ed intensità, dove la quota di popolazione agricola ed il peso economico del settore agricolo sono maggiormente rilevanti e dove le condizioni geomorfologiche ed economiche legate alla propria localizzazione ed allo sviluppo accelerato delle aree limitrofe ne condizionano spesso la crescita e l’integrazione. Nel presente lavoro verrà evidenziato il particolare e significativo ruolo che il turismo attualmente riveste come promotore dello sviluppo di territori marginali e di aree depresse con particolare riferimento ad una nuova formula di ospitalità nei borghi che è quella degli alberghi diffusi. L’Albergo Diffuso – come sostiene il prof. Giancarlo Dall’Ara - è indubbiamente un nuovo modello di ospitalità originale e di tendenza, che risponde perfettamente alle esigenze della nuova generazione di turisti, che offre il meglio dell’ospitalità in casa (l’autenticità), e il meglio dell’ospitalità in albergo garantendo a tutti gli ospiti i normali servizi alberghieri, dal nucleo centrale costituito dal pernottamento a tutti i servizi accessori (assistenza, spazi comuni servizi ecc.), e che ha le radici nella cultura ospitale del nostro paese. L’aggettivo diffuso denota una proposta orizzontale che si basa su una marcata attenzione all’ambiente, quindi compatibile e facilmente percepibile come autentica, in quanto si basa essenzialmente sul recupero del patrimonio edilizio non più utilizzato di una località che viene ristrutturato, nel massimo rispetto degli stili architettonici e dei materiali dell’epoca, ed adibito all’ospitalità trasformandolo in piccole strutture ricettive di qualità e di pregio. Si rivela, dunque, una formula innovativa ma soprattutto ecologicamente sostenibile perché non prevede alcun intervento strutturale ed infrastrutturale, quindi, non modifica in alcun modo l’assetto territoriale ma punta esclusivamente sul recupero e riutilizzo del patrimonio esistente e trova la sua più corretta applicazione nelle zone rurali e marginali portatrici di un patrimonio inestimabile in termini di cultura, storia, tradizioni e ambiente. Uno dei maggiori punti di forza di questa nuova formula ricettiva è indubbiamente il forte legame con il territorio, la possibilità di recuperare e promuovere i piccoli borghi italiani spesso destinati all’abbandono e soggetti a spopolamento, di raccontarne la memoria, l’arte, i sapori con la testimonianza autentica della comunità del luogo. Nel presente lavoro si è tentato di applicare l’idea progettuale di albergo diffuso ad un particolare contesto territoriale della Regione Lazio, la Valle del Giovenzano, che solo recentemente ha pensato al Progetto Albergo Diffuso per lo sviluppo dei comuni che ne fanno parte. Il progetto Albergo diffuso è stato studiato per cercare di recuperare il patrimonio storico-archeologico-culturale di particolare pregio dei rispettivi centri storici ma anche per potenziare lo sviluppo di queste aree ed incentivare l’arrivo e la permanenza dei turisti nel territorio. Tale Progetto, infatti, non si limita a recuperare antichi immobili disabitati per adibirli alla ricettività ma si inserisce in un progetto più ampio di valorizzazione del territorio attraverso strategie ed azioni di marketing territoriali con l’obiettivo di accrescere la competitività territoriale dei comuni di riferimento.
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Informazioni tesi
Autore: | Martina Pascucci |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2005-06 |
Università: | Università degli Studi di Roma Tor Vergata |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Scienze del turismo |
Relatore: | Claudia Maria Golinelli |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 124 |
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