Interazioni tra reti neurali. Applicazioni pratiche
Negli esperimenti descritti nelle pagine seguenti, simulati grazie all'uso del programma Tlearn (K.Plunkett-J.Elman, 1997), vogliamo dare dimostrazione di una piccola parte della teoria interazionista del linguaggio. Partendo dall'ipotesi che la funzione referenziale del linguaggio non sia innata, ma sia il prodotto tra l'interazione tra sistema percettivo-visivo e sistema uditivo, abbiamo studiato il collegamento che si instaura tra linguaggio e realtà.
Nel primo esperimento costruiamo una semplice rete neurale che simula un sistema visivo.
Questa rete neurale è un sistema di riconoscimento: il suo input è un display sul quale vengono presentate due tipi di figure: i numeri e i non numeri. Il compito della rete è crearsi una rappresentazione interna dei diversi numeri. Nel fare ciò la rete costruisce anche una rappresentazione della categoria Numero anche se non ha ricevuto istruzioni per tale compito.
Nel secondo esperimento simuliamo l'associazione sillabica tra consonante e vocale. La rete neurale, attraverso unità di contesto, deve ascoltare una coppia di suoni con una certa rappresentazione e apprendere ad unirli in una rappresentazione diversa.
Nel terzo esperimento facciamo interagire le reti testate in precedenza: l'output del primo esperimento diventa parte dell'input della seconda rete. La struttura così ottenuta deve associare una coppia di suoni ad una configurazione del display e riprodurre una sillaba che corrisponde al nome del numero sul display.
I moduli che compongono la rete neurale apprendono i rispettivi compiti e interagiscono sincronizzandosi durante la fase di training.
Nel quarto esperimento utilizziamo la stessa rete dell'esperimento precedente composta, cioè, dal modulo visivo e da quello sonoro interconnessi sfruttando, in questo caso, l'apprendimento ottenuto nell'esperimento N.1. Dimostreremo, così, che le esperienze percettive precedenti sono indispensabili per un rapido ed efficiente apprendimento linguistico. L'antecedenza della formazione delle attività percettive rispetto a quelle linguistiche porta, così, alla negazione dell'ipotesi Sapir-Whorf e all'affermazione di un realismo ontologico che permette di parlare anche di oggetti astratti e mitologici, di scoperte scientifiche e di creazioni culturali.
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Informazioni tesi
Autore: | David Mussati |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2000-01 |
Università: | Università degli Studi di Bologna |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Filosofia |
Relatore: | Nicoletta Caramelli |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 156 |
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