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Il Thuniversum: un nuovo modo di concepire il punto vendita

“Spiegare cosa è il marketing è come parlare del primo appuntamento con una donna: in entrambi i casi, vendiamo un prodotto”
Difatti, quando si ha un appuntamento con una donna, si cerca sempre di mettere in buona luce il proprio “io”, sia da un punto di vista fisico che interiore, cercando di “abbindolarla”; la stessa cosa la si fa nel marketing, dove il proprio “io” si tramuta nel prodotto dell’azienda (o chi per lei) e la donna nel cliente obiettivo.
Semplice e inequivocabile!
Detto ciò, scopo di questo mio elaborato è proprio quello di far capire come, nonostante il marketing sia una disciplina recente ed innovativa, le semplici leve tradizionali non siano più adatte, per vari motivi, a soddisfare il consumatore. Un consu-matore che ha bisogno di vivere il tutto sulla propria pelle…emozionarsi!
Infatti, nel primo capitolo, andrò a spiegare cosa rappresenta il Marketing Espe-rienziale e la valenza strategica del Polisensualismo, grazie anche ai contributi di au-tori importanti come Schmitt, Ferraresi e K.Zaghi.
Successivamente, ci soffermeremo sul concetto di teatralizzazione del punto vendita, strettamente collegato alla necessità di esperienza, il quale prende vita nel cosiddetto Concept Store: un pertinente esempio è, a tal proposito, il Thuniversum di Bolzano, ampiamente descritto nell’ultimo capitolo assieme ad una panoramica sull’azienda Thun.
Grazie ad una valida combinazione di teoria e pratica, spero di esser riuscito a far capire l’essenza della nuova frontiera del marketing, la quale scaturisce non più dalla necessità delle imprese di soddisfare i semplici bisogni del consumatore, ma di riu-scire ad appagare i suoi desideri e, magari, di fargliene scoprire altri più nascosti.
Difatti, il consumatore entra nel Thuniversum, ad esempio, non solo per acquistare una statuetta, un servizio, un soprammobile ecc.., ma principalmente per sfamare voglie e fantasie emotive, irrazionali, ludiche e così via, le quali lo soddisferanno e lo legheranno al mondo del brand, del quale, nella maggior parte dei casi, comprerà uno o più prodotti!
Un consumatore che si “innamorerà” non unicamente dei prodotti, bensì di tutto ciò che il brand esprime e significa; si innamorerà del suo mondo, e ad esso vorrà ri-manere legato e quindi “fedele”.
Perché fidelizzazione implica soddisfazione, la quale si può ottenere captando ciò che l’individuo realmente desidera: desideri legati alle emozioni, desideri che si col-mano con esse, all’interno di “piattaforme esperienziali” che impressionano e con-quistano.
Tattica molto più redditizia, sicuramente, rispetto a quelle classiche, in cui è la-sciato al prodotto e al prezzo il compito di “attirare e soddisfare” il consumatore…un consumatore che, in tutta sincerità, di ciò si è altamente stufato!

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1. Il marketing delle esperienze 1.1 Premessa “…è adesso la richiesta di esperienza ad assumere un nuovo protagonismo. Una teatralizzazione dei prodotti e di marche dove l’individuo diviene al tempo stesso spettatore ed attore. Declinando uno spartito esperienziale tematizzato con i valori della marca.” Giampaolo Fabris Nella complessa società postmoderna e in un mercato sempre più saturo di brand che offrono prodotti troppo uguali tra loro, le sfide tra i prodotti lasciano il posto alla sfide tra i significati, i messaggi, le percezioni intorno ai prodotti (Semprini 2003) ed entra in gioco il concetto di “esperienza”, che riveste una rilevanza particolare sia dal punto di vista dell’impresa che da quello del consumatore, della quale ha sempre più bisogno per captare realmente i suoi desideri (non parliamo più unicamente dei suoi bisogni) e per dar libero sfogo alle proprie emozioni. 1 Come sostiene Fabris, i desideri sono strettamente collegati alle emozioni, che as- sumono una rilevanza crescente nelle scelte d’acquisto. Si tenta dunque di dialogare con il lato meno razionale del consumatore e per questo si mira a coinvolgere il target puntando sull’immaginazione, sull’esperienza, sulle passioni e sulla sensoriali- tà. Un consumatore che verrà coinvolto emotivamente e da un punto di vista polisen- soriale. 1 Fabris G. (2003), Il nuovo consumatore: verso il postmoderno, Franco Angeli, Milano 5

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