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I piccolissimi del nido si incontrano: un cammino lungo un anno

Questo lavoro di tesi nasce da un’esperienza educativa condotta in prima persona, durante la quale si è sviluppata l'idea di osservare i comportamenti sociali di bambini nei loro primi mesi si vita. Come nascono i primi contatti relazionali? Come si sviluppano le prime interazioni sociali? Come si interpretano i messaggi di una comunicazione così densa di significati non verbalizzati? Tanti i quesiti da cui ha preso vita un vero e proprio lavoro di indagine in un contesto di sperimentazione davvero unico come l'asilo nido, luogo in cui vengono inseriti bambini dai 3 mesi di vita. Gli strumenti di lavoro che hanno consentito di seguire passo, dopo passo il cammino sociale dei bambini è stato il ‘brogliaccio’, e cioè un diario nel quale si sono documentate giorno per giorno le osservazioni sui bambini e videoregistrazioni di alcune giornate. Ci si è avvalse di questo vasto materiale per comprendere i progressi dei bambini, per cogliere le loro difficoltà, per misurare le proposte degli adulti nella realtà infantile calibrando i progetti alle esigenze dei 'piccolissimi', per rimandare ai genitori l’immagine del proprio bambino che viveva l'esperienza di conoscere se stesso e gli altri. Nel mio percorso universitario mi sono avvicinata, nei corsi pedagogici, ai lavori di S. Isaacs, pedagogista e psicoanalista infantile, che nelle sue opere educative più importanti, Lo sviluppo intellettuale dei bambini e Lo sviluppo sociale dei bambini, ha descritto l’esperienza educativa da lei organizzata e diretta nella Malting House, scuola predisposta per bambini da 2 anni agli 8 anni a Cambridge negli anni ’20, servendosi di dettagliate osservazioni delle condotte infantili redatte da lei stessa e dalle educatrici nel corso dell’esperienza. Nel Lo sviluppo sociale dei bambini la Isaacs ha considerato, in maniera del tutto inedita, servendosi della documentazione redatta e di un framework teorico psicoanalitico, il progressivo evolvere dello sviluppo sociale infantile nella collettività della scuola, i passi di questo sviluppo e le condotte che lo hanno caratterizzato. Ripensando alla mia esperienza come educatrice e alla ricchezza delle osservazioni redatte nel corso di un anno di lavoro nell’asilo nido ho dunque pensato che potesse essere interessante applicare alle mie osservazioni le categorie di analisi proposte da S. Isaacs per studiare lo sviluppo sociale di bambini sotto l’anno inseriti al nido.
Due gli intenti del lavoro. Da un lato verificare se le categorie proposte dalla Isaacs potessero valere anche per descrivere il farsi sociale delle condotte di bambini tanto piccoli; dall’altro descrivere i momenti, i passi, le condizioni di quel processo che durante l’anno è avvenuto sotto i miei occhi, dove si è sviluppata una condizione nella quale i piccolissimi, appena inseriti nel contesto di un asilo nido, inizialmente non dimostravano di poter godere della compagnia dei coetanei né di interessarsi alle proposte dell’ambiente, ma acquistando maggiore sicurezza, restituivano l'espressione di apprendimenti costruitisi nella realtà di un gruppo nel quale il bambino interagiva con i compagni, diveniva propositivo, instaurava veri e propri legami, dimostrando di far parte di quel ‘gruppo’. La storia delle dinamiche relazionali osservate è resa disponibile nella documentazione allegata all'appendice delle tesi. Nell' analisi delle stesse sono emerse molteplici modalità di interazione sociale che hanno presentato un teatro di emotività positiva e negativa intrecciate all'evolversi degli eventi.

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Introduzione Questo lavoro di tesi nasce da un’esperienza educativa condotta in prima persona. Ho lavorato in un asilo nido di Milano, ‘P. Scrofani’, nel quale lo strumento di lavoro per le educatrici è un ‘brogliaccio’, e cioè un diario che documenta giorno per giorno le osservazioni condotte dalle educatrici sui bambini nel corso del lavoro. Si tratta di annotazioni dettagliate, appunti di lavoro, che vengono stesi nel corso della giornata al nido e rielaborati subito dopo nella forma di protocolli. Ci si avvale di questo materiale per discutere tra educatrici dei progressi dei bambini, per rivedere la programmazione in relazione alle esigenze infantili, per rimandare ai genitori un’immagine del proprio bambino che cresce. Nel mio percorso universitario mi sono avvicinata, nei corsi pedagogici, ai lavori di S. Isaacs, pedagogista e psicoanalista infantile, che nelle sue opere educative più importanti, Lo sviluppo intellettuale dei bambini e Lo sviluppo sociale dei bambini, descrive l’esperienza educativa da lei organizzata e diretta nella Malting House, scuola predisposta per bambini da 2 anni agli 8 anni a Cambridge negli anni ’20, servendosi di dettagliate osservazioni delle condotte infantili redatte da lei stessa e dalle educatrici nel corso dell’esperienza. Ne Lo sviluppo sociale dei bambini la Isaacs descrive in maniera del tutto inedita, servendosi della documentazione redatta e di un framework teorico psicoanalitico, il progressivo evolvere dello sviluppo sociale infantile nella collettività della scuola, i passi di questo sviluppo e le condotte che lo caratterizzano. Ripensando alla mia esperienza come educatrice e alla ricca dote di osservazioni da me redatte nel corso di un anno di lavoro nell’asilo nido ho dunque pensato che potesse essere interessante applicare alle mie osservazioni le categorie di analisi proposte da S. Isaacs per studiare lo sviluppo sociale di bambini sotto l’anno inseriti al nido. Due gli intenti del lavoro. Da un lato verificare se le categorie proposte dalla Isaacs potessero valere anche per descrivere il farsi sociale delle condotte di bambini tanto piccoli; dall’altro descrivere i momenti, i passi, le condizioni di

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aggressività dei bambini
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condotte sociali nei lattanti
metodologia pedagogica
nascita delle relazioni sociali
osservazione
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