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Blogosfera, conoscenza e società: nuove forme di informazione nell'era di Internet

Il concetto di “cittadino monitorante”, formulato da Michael Schudson in alternativa al tradizionale modello del “cittadino informato”, descrive un cittadino impegnato a “fare scanning” dell’ambiente politico e pubblico con basso dispendio di energie cognitive, oscillando quindi tra atteggiamento attivo e passivo in base all’interesse o a uno stimolo forte; in riferimento a questa definizione dell’acquisizione di informazioni da parte dei cittadini, i cittadini-blogger fungerebbero da nuovi “campanelli d’allarme” per i media e la società civile: il loro ruolo consisterebbe infatti nel monitorare il vasto ambiente informazionale e nel consegnare all’attenzione dei lettori input rilevanti, motivati unicamente dalla soddisfazione personale e dall’interesse per i temi trattati. Il tono spesso polemico ed emotivo dei blog più letti risulta funzionale ad attrarre l’attenzione dei lettori e ad adempiere quindi ad un ruolo monitorante. Le notizie e i temi più interessanti tendono infatti a confluire nei blog più trafficati, e da questi ai media tradizionali grazie alla forte interrelazione tra mediasfera e blogosfera.

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1 Introduzione Il fenomeno blog, emerso pochi anni fa nella Rete tra il disinteresse dei media e della maggior parte delle persone, è oggi una realtà che fa parlare di sé e sta sviluppando un modo alternativo di fare comunicazione: alternativo in quanto questo medium permette a chiunque di pubblicare qualsiasi tipo di testo e contenuto in una pagina web in modo semplice, gratuito e veloce. I testi pubblicati sono aggiornabili in pochi secondi e, soprattutto, sono potenzialmente visibili in qualsiasi parte del mondo in ogni momento. Inoltre il weblog introduce uno standard di comunicazione dialogica che invita alla discussione e al confronto, ed è supportato da collegamenti ipertestuali che fanno della blogosfera “una rete di interazioni intellettuali dirette e navigabili, risultato dell’apporto gratuito, aperto e verificabile delle conoscenze e delle opinioni di molte persone su argomenti di interesse generale e in tempo pressoché reale” (Granieri, 2005, p.VIII). Il blog nasce nel 1999, quando due ragazzi californiani, Evan Williams e Meg Hourihan, hanno inventato un software che permette di creare e pubblicare una pagina web in tre minuti e di postare in pochi secondi testi in ordine cronologico. Il software è stato poi messo a disposizione della comunità grazie al sito internet www.blogger.com. Da allora sono sempre più numerose le persone che tengono un blog, spaziando negli argomenti dalla vita privata alla politica e l’attualità, ed anche se la maggior parte dei blogger sono americani, il fenomeno si sta diffondendo ovunque, Italia compresa. La crescita è stata velocissima: se nel 1999 si contavano meno di cinquanta blog, oggi le stime parlano di svariati milioni. Dal 2001, anno di esplosione del fenomeno blog, molto è stato scritto su questo nuovo “format” e sulle possibilità da esso offerte dal punto di vista della circolazione delle informazioni. L’attività dei blogger in Cina e in Nepal sono esempi di come le persone oggi possano scavalcare l’informazione ufficiale per portare il loro pensiero sulla scena internazionale e dare inizio a processi di democrazia emergente. Similmente nelle democrazie occidentali la blogosfera, cioè un network di opinioni decentralizzato e nonprofit, ha saputo imporre, in determinate occasioni, le sue priorità nello stabilire l’ordine dell’attenzione agli eventi nella vita pubblica. La blogosfera realizza quindi un nuovo modo di circolazione delle informazioni, espressione della intelligenza collettiva teorizzata da Pierre Lévy. Siamo di fronte a un fenomeno nuovo, ad un sistema di opinioni

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blogosfera
cittadino informato
cittadino monitorante
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