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Area Archeologica di Morgantina: un'ipotesi di musealizzazione all'aperto

Morgantina, antico centro siculo ellenizzato, è un raro esempio di “conservazione della storia” , di notevole importanza culturale e storica. Possiede, dal punto di vista economico, delle potenzialità ancora inespresse: basti pensare ai vantaggi che potrebbero derivare dall’inserimento di Morgantina in un circuito turistico di largo respiro, che abbracci le interessanti risorse archeologiche e turistiche della provincia ennese: dalla Villa Romana di Piazza Armerina, ai castelli di Assoro, Sperlinga ed Agira.
Attualmente Morgantina non è meta di un turismo di massa: solo in pochi conoscono lo splendore di questo importante sito archeologico. Inoltre, la visita, limitandosi all’area dell’agorà e dei quartieri residenziali, comporta una breve sosta, nonché una visione incompleta e parziale di ciò che era la città greco-sicula.
Il fascino di Morgantina merita di essere conosciuto ed apprezzato da un più vasto pubblico. L’interesse, non solo degli addetti ai lavori, ma di tutti gli amanti dell’arte deve anzitutto imporre una maggiore attenzione alla tutela di un sito così ricco di testimonianze storiche uniche.
Le forti sensazioni, che si provano visitandola ed il desiderio di voler contribuire alla sua valorizzazione e tutela, hanno spinto chi scrive ad intraprendere il presente lavoro, in cui si propone un’ipotesi di musealizzazione all’aperto dell’area archeologica, che possa essere insieme strumento di conoscenza e conservazione, senza però dimenticare di inquadrare storicamente l’ambiente culturale della città di Morgantina.
Questa ricerca si è basata fondamentalmente sulle fonti storiche e i resoconti delle campagne di scavo pubblicati sull’American Journal of Archeology (AJA), stilati dagli stessi membri della Missione Archeologica Americana dell’Università di Princeton.
Le notizie storiche e archeologiche, qui riportate, non intendono esaurire un argomento tanto vasto e di molteplici interpretazioni, quanto piuttosto fare da supporto al progetto museologico e, conseguentemente, all’allestimento museografico.
Come un museo non può prescindere dalla puntuale conoscenza della storia delle collezioni, così la nascita di un parco archeologico non può trascurare la conoscenza della storia e dei monumenti che caratterizzano il sito. A tal proposito, in appendice sono stati inseriti tre capitoli dedicati all’aspetto storico, all’indagine archeologica e alla presentazione delle emergenze archeologiche della città greco-sicula.
Le pagine che seguono non hanno la pretesa di proporre un progetto vero e proprio per l’area archeologica di Morgantina, ma vogliono semplicemente fornire un’ipotesi progettuale per ricerche future, più approfondite sulla storia, sulle vicende e lo sviluppo del territorio dentro il quale prosperano la cittadina di Aidone e il sito archeologico.
Il lavoro presentato è costituito da una prima parte dedicata ad una breve descrizione geo-topografica; all’esposizione delle problematiche relative alla musealizzazione “in situ” delle aree archeologiche; alla conoscenza del Museo Archeologico di Aidone e alla presentazione del complesso edilizio Casa Vinci, trasformato in centro polifunzionale: proponendo servizi utili alla comprensione del futuro parco archeologico.
Nella seconda parte si presenta un’ipotesi progettuale del Parco Archeologico di Morgantina, con una serie di proposte per migliorare le condizioni dell’area (arredo vegetale, impianto di illuminazione, allarmi, strutture protettive, etc); si ipotizzano tre percorsi di visita, da scegliere in base agli interessi culturali dei fruitori, oppure si può optare per una visita complessiva del parco avendo così un “quadro” della città sicuramente interessante e soprattutto completo; si affrontano i problemi riguardanti la trasmissione delle informazioni ai fruitori; si propongono, infine, delle iniziative finalizzate all’incremento del numero dei visitatori.

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1 1. DESCRIZIONE GEO-TOPOGRAFICA Nella metà degli anni Cinquanta, sul pianoro di Serra Orlando, nel comune di Aidone, in provincia di Enna, sono venuti alla luce i resti di un importante sito archeologico, nella quale si vuole riconoscere la città greco-sicula di Morgantina. Il centro, situato in amena posizione nell’entroterra siciliano, ad Ovest della Piana di Catania e a Sud da dove ha inizio il fiume Gornalunga, uno dei principali affluenti del Simeto (figg. 1-2), si adagia su due aree divise tra di loro da una vallata: la cresta di Serra Orlando ad Ovest ed il Monte Cittadella ad Est, ad una altezza di circa 600 m s.l.m. (fig. 3) 1 . La posizione, elevata naturalmente, la vicinanza ad un corso fluviale, l’ubicazione al centro della Sicilia e il controllo di un vasto e fertile territorio agricolo, sono alcune delle ragioni che spiegano il ruolo avuto da Morgantina durante il suo lungo periodo di vita. La città è naturalmente protetta da falde ripide e pochi luoghi di accesso, ma in vari punti del lungo perimetro sono ancora visibili le tracce di un muro di cinta, che si sviluppava per 1 Erik Sjöqvist, Excavations at Morgantina (Serra Orlando), Preliminary Report IV, in “AJA” 64, 1960, pag. 135.

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Informazioni tesi

  Autore: Barbara Trovato
  Tipo: Diploma di Laurea
  Anno: 2002-03
  Università: Università degli Studi di Palermo
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: DIPLOMA DI LAUREA IN OPERATORE DEI BENI CULTURALI
  Relatore: Maria Désirée Vacirca
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 211

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Parole chiave

archeologia
museologia
museografia
progettare un museo all'aperto

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