Il voyeurismo dello spettatore e lo sguardo in macchina: Tre film in analisi

2 Introduzione Nel mio lavoro mi accingo ad analizzare “lo sguardo in camera”, ovvero una forma di sguardo tanto inusuale quanto particolare, con l‟intento di chiarire quanto più è possibile il legame fra questo espediente definibile come meta cinematografico e alcuni processi e meccanismi inconsci sui quali si fonda l‟esperienza di visione di un film e che vede come protagonista assoluto lo spettatore cinematografico e il ruolo che gli si assegna. Nel primo capitolo del presente lavoro chiarirò il concetto di voyeurismo/scopofilia relativamente alla sfera sessuale, fissando in seguito il discorso sul cinema in cui il concetto di voyeurismo è inserito in una riflessione più ampia che riguarda la natura dell‟impianto stesso e dell‟attività passiva dello spettatore. Porrò inoltre l‟accento sul rapporto che lo spettatore instaura con lo schermo cinematografico che è alla base del meccanismo di identificazione primaria, necessario per il verificarsi del meccanismo d‟identificazione secondaria che sperimenta lo spettatore durante la fruizione di un film. Nel secondo capitolo, invece, focalizzerò l‟attenzione sulla forma di sguardo presa in esame, ossia lo sguardo in macchina, confrontandola con altri tipi di sguardo per rimarcarne le particolarità, spiegando, altresì, come questa riesce a mettere in crisi lo spettatore rispetto al suo coinvolgimento nello spettacolo filmico (coinvolgimento inteso come fenomeno che sta alla base del piacere che deriva dal guardare). Nel terzo e ultimo capitolo mi propongo di riflettere sul legame che esiste fra questi due aspetti: lo sguardo in camera, da una parte, e il piacere del guardare dello spettatore dall‟altra; spiegando come siano correlati, sia come elementi facenti parte di un ambito assai vasto come quello del meta- cinema, sia perché molto spesso il primo viene utilizzato per dare un particolare risalto all‟altro. A tal proposito verranno analizzate tre opere filmiche nelle quali emerge benissimo questo nesso. I film presi in considerazione saranno L’occhio che uccide (M. Power), La finestra sul cortile (A. Hitchcock) e Funny Games U.S. (M. Henake).Il primo tratta di un‟ossessione morbosa che spinge il