I cartoni animati satirici: il caso South Park
Tra i nuovi modelli di comunicazione, la satira rappresenta un modo per dare una lettura critica della società attuale e una valvola di sfogo per le pressioni che la società impone. La televisione, ha smesso progressivamente di assumere solo la funzione propedeutica e informativa ed ha assolto anche il compito di divulgare sentimenti ed emozioni contrari ai valori proposti dalle istituzioni. La tv ha dato voce anche a quella frammentazione di valori di diverse culture e subculture. Nella cultura americana, da circa un decennio hanno riscontrato un alto indice di ascolto i programmi considerati di evasione, intrattenimento e, in particolar modo i generi trash e di satira politica, che hanno vinto la “guerra dell’audience” su altri programmi considerati culturali. Ha vinto, in questo modo, la dimensione ludica rispetto a quella culturale. In questo ambito, oltre a numerosi talk-show (come Jerry Springer show e David Letterman show), è entrato a far parte dei palinsesti delle reti più importanti un nuovo genere di sitcom dai contenuti politicamente scorretti: quello delle sitcom di animazione: I più importanti e famosi sono “The Simpsons”, “The Griffins”, “Beavis and Butthead” e infine “South Park”.
Obiettivo della tesi è di comprendere quale impatto ha avuto questo nuovo genere di cartoni animati “per adulti” sulla televisione e sulla società occidentale, in particolar modo in quella americana, analizzando le diverse parti di cui è composto uno dei format più discussi dell’ultimo decennio.
Nel primo capitolo si cercherà innanzitutto di analizzare come il modello della satira abbia unito i propri codici di contenuto ai codici visivi del cartone animato e si cercherà una definizione del linguaggio satirico usato. Nella seconda parte si tratterà in particolar modo la dimensione tecnica ed estetica, riguardante la struttura del cartoon e si cercherà di scoprire per quale tipo di pubblico sia adatto un format di questo genere, inserendolo nel contesto della attuale “società mediatica”.
Nel terzo capitolo si passerà ad osservare gli effetti che, i contenuti spesso blasfemi, politicamente scorretti e volgari sono stati rilevati e in che modo la censura sia intervenuta per “ridimensionare” questi aspetti. Infine Si cercherà di dare un’interpretazione più profonda ai contenuti, tramite un approccio filosofico e sociologico, passando per Freud e Sartre, cercando di scoprire quali sono i suoi “punti forti”.
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Informazioni tesi
Autore: | Filippo Amelotti |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2006-07 |
Università: | Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM) |
Facoltà: | Scienze della Comunicazione e dello Spettacolo |
Corso: | Scienze della comunicazione |
Relatore: | Daniela Cardini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 47 |
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